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Provincia di Pesaro e Urbino: Daniele Tagliolini nuovo presidente

Il neo eletto: "Massima sinergia tra Provincia e Comuni per ridurre i costi e superare doppioni istituzionali"

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Passaggio di consegne, questa mattina in Provincia, tra il commissario  Massimo Galuzzi ed il neo presidenteDaniele Tagliolini, sindaco di Peglio, dopo la proclamazione da parte del segretario generale della Provincia Rita Benini (responsabile dell’Ufficio elettorale), alla presenza del direttore generale dell’ente Marco Domenicucci.

Voglio ringraziare pubblicamente Massimo Galuzzi – ha detto Daniele Tagliolini in conferenza stampa prima di ricevere la fascia di Presidente – per essersi speso per la Provincia e per il territorio nei suoi dieci anni da assessore ed in questa fase commissariale. Per me, che ho iniziato l’attività di amministratore a 26 anni, è stato sempre un riferimento amministrativo e personale e sicuramente ci sarà modo di collaborare ancora”. Riguardo al voto, Tagliolini ha espresso soddisfazione per il risultato elettorale (388 preferenze su 510 votanti, pari al 76% dei voti validi), per la partecipazione dei rappresentanti dei piccoli comuni e per i consensi ottenuti nelle aree interne (il sindaco più votato per numero di schede è stato quello di Auditore Omar Lavanna).

Entro la fine di ottobre sarà convocato il consiglio provinciale, all’interno del quale verrà nominato il vice presidente, con l’assegnazione di competenze ad alcuni sindaci neo consiglieri, mentre i poteri di giunta faranno riferimento al presidente.

I consiglieri eletti – ha detto Daniele Tagliolini – rappresentano di fatto tutto il territorio provinciale. Lavoreremo insieme a beneficio della popolazione, nell’ottica del risparmio ed azzeramento di doppioni a livello istituzionale. Dobbiamo aggredire tutti i centri di costo ed ottimizzare al massimo la sinergia tra Provincia e Comuni, la collaborazione con le Unioni dei Comuni può essere il miglior viatico per attivare questo tipo di percorso”.

Tra i doppioni da superare, quello relativo al sociale, “che dovrà avere un unico punto di riferimento, quello degli ambiti sociali” (per il Centro antiviolenza e Centro accoglienza donne maltrattate è prevista una “cabina di regia” che collaborerà con gli ambiti sociali), così come per cultura e turismo “da affrontare di comune accordo tra i vari livelli istituzionali per avere i migliori risultati”.

Tra le altre linee di indirizzo, anche la creazione di una centrale unica di committenza per l’energia elettrica (visto che tra gli enti locali del territorio esistono circa 400-500 contratti di tipo diverso) e l’introduzione dello strumento della “videoconferenza in maniera certificata”, creando postazioni dedicate dove i cittadini potranno rapportarsi con la pubblica amministrazione, ma anche i sindaci dialogare tra loro, evitando perdite di tempo, spese per benzina, ore di spostamenti in macchina, anche nell’ottica di un minore impatto ambientale. “Dobbiamo interpretare la modernità, nel mio Comune con i consiglieri ci mandiamo tutti i messaggi su whatsApp, tutto quello che è gratuito va attivato”.

Faccio a Daniele – ha detto Massimo Galuzziil più forte in bocca al lupo. Lo conosco da tanto tempo, ha entusiasmo, idee nuove, è un giovane di grandi capacità e sono convinto che saprà affrontare molto bene anche le questioni più difficili. Ci siamo già confrontati sulle priorità per il territorio, la sua indicazione più forte è l’attenzione ai problemi del lavoro. La Provincia in questi anni si è spesa per la soluzione di crisi aziendali e per dare aiuto concreto ai cittadini in difficoltà, anche confermando il fondo anticrisi per il pagamento delle bollette di acqua e rifiuti. Le funzioni principali che le nuove Province assumeranno dal primo gennaio 2015 riguardano essenzialmente strade, scuole superiori, trasporto, ambiente e territorio, pari opportunità, ma con la discussione in corso tra Regione Marche, Anci e Upi entro la fine del 2014 dovranno essere individuate ulteriori competenze”.

Galuzzi ha poi evidenziato come la mancanza di risorse ed i lacci burocratici stiano impedendo agli enti locali di fare il loro lavoro, in particolare riguardo alla tutela del territorio. “Come Provincia abbiamo speso 15 milioni di euro per le frane, fiumi ed altre problematiche, sono in corso lavori per 2 milioni di euro ma abbiamo 7-8 milioni di euro a disposizione che non possiamo spendere per le norme del patto di stabilità e per problemi burocratici”.

 

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