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Valore economico della cultura, Provincia Pesaro-Urbino 2° in Italia

Solo Arezzo fa meglio, in alto anche Macerata

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Incidenza economica della cultura: presentazione report

“Pesaro e Urbino al secondo posto in Italia sia per valore aggiunto (8 per cento) che per occupati legati alle industrie culturali (9,3 per cento)”.

E’ quanto emerge dal rapporto 2015 Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere.

Il report è stato presentato a Roma, al ministero dei Beni e delle attività culturali, dal ministro Dario Franceschini, dal segretario generale di Unioncamere Claudio Gagliardi, dal presidente di Symbola Ermete Realacci e dal presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello.

“Si tratta dell’unico studio in Italia che annualmente quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale”, hanno spiegato i promotori.

Risultati. Solo la provincia di Arezzo, nelle due classifiche, riesce a fare meglio di Pesaro e Urbino. Che precede nell’ordine della top ten, per valore aggiunto, Vicenza, Pordenone, Treviso, Roma, Macerata, Milano, Pisa, Como e, alla voce occupazione, Vicenza, Treviso, Pordenone, Pisa, Macerata, Firenze, Como, Milano (vedi tabelle allegate, nell’elaborazione su dati Unioncamere, ndr).

Commenti. “E’ un grandissimo risultato – notano il sindaco Matteo Ricci e il vicesindaco Daniele Vimini –, che dimostra come i binomi cultura-economia e cultura-turismo siano tra gli assi principali su cui puntare”.

Non solo: “il dato rafforza la strategia che stiamo portando avanti a livello cittadino, ma anche a livello provinciale, nell’ambito della collaborazione con Urbino, sul rapporto tra creatività e impresa e tra cultura e impresa. Un altro biglietto da visita turistico per visitare la nostra terra. Il report è un ulteriore attestazione che con la cultura si mangia. E che con la cultura si migliora anche la manifattura”.

Nello studio si evidenzia che le imprese culturali e creative generano 78,6 miliardi di valore aggiunto, muovendo il 15,6 per cento della ricchezza nazionale prodotta. E ancora: “le imprese che investono in creatività esportano e crescono di più di quelle che non lo fanno”, si legge nel documento.

Positivi anche i dati per le Marche: prima regione per incidenza dell’occupazione (7,2%) e seconda per incidenza del valore aggiunto (6,6%) del sistema produttivo culturale sul totale dell’economia.

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