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Presunto doping: è ufficiale il deferimento di Filippo Magnini

L'ex nuotatore pesarese rischia 8 anni di squalifica. Il TNA ha fissato l'udienza il 12 luglio

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Filippo Magnini

A seguito dell’inchiesta che ha coinvolto il suo dietista Guido Porcellini, accusato di aver ceduto doping ad alcuni atleti, anche Filippo Magnini, l’ex nuotatore pesarese due volte campione mondiale nei 100 m stile libero ritiratosi nel dicembre 2017, è ufficialmente deferito e verrà sentito il 12 luglio alle 14 dal Tribunale Nazionale Antidoping.

Già nel mese di giugno 2017, quando venne rinvenuto e sequestrato un carico di sostanze dopanti destinate ad atleti, spuntò il nome dell’atleta azzurro che, a seguito delle indagini, si rivelò  estraneo ai fatti. Questa volta, però, la procura di Nado Italia ha richiesto per Magnini 8 anni di squalifica a seguito dell’accusa di violazione di tre articoli del codice Wada, per consumo o tentato consumo di sostanze dopanti, per favoreggiamento e per somministrazione o tentata somministrazione di sostanza vietata.

L’atleta ha risposto alle accuse ritenendo l’indagine “un’ingiustizia e una farsa”, considerando l’accostamento del suo nome alla parola doping vergognoso in virtù del proprio ventennale esempio agonistico. Tuttavia nei giorni precedenti al deferimento sono emerse alcune intercettazioni che facevano riferimento a “funghi”, “schede”, “esercizi alla spalla” e ad espressioni come “prodotti nuovi” o “nuova integrazione”, finite nelle carte della Procura sportiva, oltre ad un SMS di Guido Porcellini al suo socio in affari Antonio De Grandis che recitava “Filo mi ha pagato 1200” che secondo la Procura dimostrerebbe l’interesse del nuotatore per le sostanze dopanti.

Nell’ambito della stessa inchiesta l’udienza del medico Guido Porcellini è fissata per il 2 luglio, mentre quella di Antonio De Grandis, secondo gli inquirenti procacciatore e importatore delle sostanze dopanti, avverrà il 5 luglio. È coinvolto nella vicenda anche l’ex compagno di squadra di Magnini, Michele Santucci, la cui udienza è fissata al 16 luglio. Per Santucci la Procura ha contestato la sola violazione dell’articolo del codice Wada riguardante il consumo o tentato consumo di sostanze dopanti, richiedendo una condanna a soli 4 anni di squalifica.

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