Il Sole 24 Ore, dal 1989, stila ogni anno una classifica relativa alla qualità della vita nelle città italiane, basandosi su una serie di indicatori relativi ad indagini statistiche. Mentre Milano è stata eletta per la prima volta al primo posto, la provincia di Pesaro e Urbino ha perso quest’anno 8 posizioni. classificandosi al 42esimo posto su 107.

Tra gli indici di riferimento adottati dal quotidiano figurano dati come clima, occupazione, welfare, nascita di start-up e imprese, disoccupazione giovanile ed altri elementi come la disparità degli stipendi tra uomini e donne. La provincia di Pesaro e Urbino, trovandosi poco prima della metà classifica, non primeggia in nessuno di questi aspetti, né in positivo, né, fortunatamente, in negativo.

I canoni di affitto sono stati giudicati eccessivamente alti, così come i prezzi delle case. Giudicate negativamente anche le spese per viaggi e turismo e i risparmi dei cittadini nelle banche. Un particolare merito della provincia, invece, è quello di essere al quinto posto per speranza di vita alla nascita. Buona anche la posizione relativa al numero di laureati, integrazione ed indice di vecchiaia.

La permanenza media dei turisti è anch’essa superiore alla media nazionale con 5,1 giorni, ma comunque inferiore a quella della provincia di Fermo, al primo posto nazionale con 7,6 giorni di permanenza. In generale, tutte le province delle Marche si trovano nella prima metà della classifica, ma solo Ancona e Fermo guadagnano posizioni rispetto al 2017. Il capoluogo presenta comunque la minore differenza in Italia negli stipendi tra uomini e donne.