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Eternit a Colbordolo: “Problema dimeticato”

Alcuni giorni fa, nella zona industriale di Talacchio, è scoppiato un incendio notturno che ha distrutto completamente un capannone produttivo.

Non è mio compito stabilire le cause e le responsabilità dell’accaduto sulle quali le indagini sono tutt’ora in corso, ma è bensì mia intenzione riportare all’attenzione di imprenditori, associazioni di categoria e amministrazioni pubbliche, il dimenticato problema dell’eternit, della sua presenza (anche in mezzo ai centri abitati) e del suo smaltimento.

L’ultimo incendio non ha provocato vittime o feriti, ma il rogo ha devastato centinaia di metri quadrati di copertura in amianto, causando una forte emissione in atmosfera.

Non dimentichiamoci che la zona industriale di Talacchio è vecchia e la maggior parte degli insediamenti produttivi è ancora coperta dalle “famose” onduline in eternit e, cosa ancora più preoccupante, il centro abitato è a poche decine di metri in linea d’aria.

Nonostante la legislazione in materia sia ricca di normative (nazionali e regionali) sembra che questo problema non interessi a nessuno, né a chi dovrebbe far rispettare le leggi e proteggere la salute dei cittadini (amministrazioni pubbliche e agenzie ambientali), né tantomeno a chi sotto quell’eternit ci vive e ci lavora tutto il giorno (imprenditori e associazioni di categoria).

Smaltire l’eternit è costoso e rifare un tetto lo è ancora di più, ecco perché Comuni, Provincia e Regione devono intervenire attraverso strumenti di sostegno e di incentivo alla riqualificazione strutturale delle fabbriche (e non solo) che va di pari passo con la tutela dell’ambiente e della salute.
C’è da sorridere quando si ascolta l’entusiasmo di chi vorrebbe vedere nascere il nuovo comparto industriale a “misura d’uomo” ed “ecosostenibile” (per il quale si sono ormai perse le speranze) quando, a poche centinai di metri di distanza ancora resistono ettari di amianto nemmeno mai censito!

Nel nostro programma elettorale evidenziavamo la necessità di riqualificare il comparto industriale di Talacchio sia per i settori produttivi sia per le infrastrutture e la sicurezza dei lavoratori.

Pensiamo a questo, prima di avventurarci in mega-progetti che non stanno nemmeno nella mente di chi li ha pensati.

Il Piano Regionale Amianto va attuato da subito perché chi ci amministra ha come responsabilità quella di garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini.

Da Luca Lucarini – Capogruppo “Liberi per Colbordolo”

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 5 agosto, 2009 
alle ore 11:47
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