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Il piccolo Federico migliora dopo la nuova infusione

Il dottor Andolina conferma il buon esito dopo l'intervento

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Fa certamente discutere, un po’ come tutti i casi riscontrati negli ultimi anni condotti col procedimento terapico che contempla il metodo delle cellule staminali, a discutere però sono più che altro il Ministero della Sanità nazionale e il mondo della Medicina, perché le uniche cose che davvero contano sono il sorriso e la salute di Federico, il bimbo fanese affetto dal Morbo di Krabbe sottoposto il 22 luglio a un’altra infusione.

A somministrare la cura al piccolo paziente è stato di nuovo il dottor Marino Andolina che segue Federico dal giorno del suo primo ricovero presso gli Spedali di Brescia. Lo stesso vicepresidente di Stamina Foundation ha confermato l’esito positivo dell’operazione: “E’ andato tutto bene e Federico mostra un evidente miglioramento, abbiamo fatto sia l’endovena che l’endorachidea. Per il momento non abbiamo riscontrato ostacoli”. Importante sottolineare, viste le precedenti contestazioni e accuse subite da Andolina all’atto della nomina di ausiliario da parte del giudice del Tribunale di Pesaro, che durante l’intervento non siano intervenute problematiche di natura giuridica a impedirne lo svolgimento.

I genitori di Federico, mamma Tiziana e papà Vito si sono espressi in termini che lasciano ben sperare per il prosieguo della battaglia di Stamina Foundation al fianco delle famiglie, e delle persone in genere, desiderose di accogliere il “metodo stamina”: “Rivolgiamo un pensiero a tanti bambini e tanti pazienti che si vedono negato uno dei fondamentali diritti di uno Stato democratico e rinnoviamo l’impegno affinché tale diritto venga riconosciuto a tutti, senza dover superare tante vergognose peripezie

E’ un caso emblematico quello di Federico perché può davvero spianare la strada finalmente al riconoscimento a livello ufficiale di questa importante metodologia clinica. Si sono verificati a tal proposito altri due rilevanti casi di sentenza positiva: quello di Noemi, bimba della provincia di Chieti affetta da Small e un’altra bimba affetta dalla malattia di Tay Sachs sulla quale si sono pronunciati favorevolmente i tribunali di Roma e de L’Aquila.

Mauro Giorgio
Pubblicato Mercoledì 23 luglio, 2014 
alle ore 17:08
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