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Fano: dipendente Asur ruba 30.000 euro dalla cassa per coprire i debiti di gioco

Denunciato un 52enne fanese per simulazione di reato e peculato

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Nella mattinata del 10 settembre il personale dei servizi investigativi della Polizia di Stato, a conclusione di tempestive e mirate indagini, ha denunciato in stato di libertà un fanese 52enne, per i reati di peculato, simulazione di reato e altro.

In particolare, alle ore 08.00 del 9 settembre scorso era giunta al Commissariato di P.S. di Fano una segnalazione relativa a una rapina verificatasi poco prima sulla pubblica via, nei pressi dell’Ospedale Civile. Sul posto è stata immediatamente inviata una pattuglia della polizia, impegnata nei servizi di controllo del Territorio per la prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio. Gli agenti hanno ascoltato il racconto della vittima, un  52enne residente a Fano che, nel frattempo, era stato trasportato al Pronto Soccorso per presunte lesioni riportate durante l’aggressione.

Secondo la versione fornita dall’uomo, questi, responsabile dell’Ufficio Cassa dell’ASUR – Area Vasta 1, con sede a Pesaro in via Nitti, il pomeriggio precedente, al termine dell’orario di servizio, aveva portato con sé sino alla propria abitazione di Fano l’incasso dei ticket e delle visite specialistiche degli ultimi tre mesi, circa 30mila euro, con l’intento di effettuarne il versamento presso un istituto di credito nella mattina seguente.

In data 9 settembre però, durante il percorso da casa alla banca, secondo il racconto è stato aggredito da due soggetti, sopraggiunti su uno scooter i quali, dopo averlo tramortito con un colpo alle testa, provocandone la caduta dalla bicicletta, hanno rubato dal suo marsupio tutto il denaro contenuto, per poi darsi alla fuga.

Il racconto da subito presentava elementi inusuali per la tipologia di reato, che hanno insospettito i poliziotti. In particolare appariva poco credibile che i malfattori, anziché impossessarsi direttamente del marsupio ed allontanarsi il più velocemente possibile, avessero perso tempo prezioso sul posto per aprire il citato marsupio, selezionarne il contenuto ed estrarre unicamente la busta contenete il denaro (che veniva ritrovata aperta e vuota poco distante), nonostante si trovassero in luogo ed in orario di passaggio.

Dal referto redatto dai medici del Pronto Soccorso, inoltre, non risultavano lesioni ragionevolmente compatibili con l’asserita aggressione e soprattutto, con il colpo alla testa subito dalla vittima e con la conseguente caduta dalla bicicletta.

Le successive approfondite indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Pesaro e dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Fano, hanno consentito di appurare che il presunto rapinato conduceva uno stile di vita dispendioso e dedito al gioco (soprattutto videopoker, ma anche gioco d’azzardo).

Messo alle strette dalle evidenze raccolte dagli investigatori, il 52enne, nella serata del 9 settembre, ha ammesso di aver simulato la rapina allo scopo di coprire l’ammanco di denaro, causato dai continui prelievi di cassa da lui effettuati, dal decorso mese di giugno, per saldare i debiti di gioco nel frattempo contratti.

 

 

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