Provincia di Pesaro-Urbino: ammortizzatori in deroga, pagamenti fermi da aprile 2014
Morganti (Cgil): "La situazione è ormai insostenibile per oltre 5500 lavoratori"
Cresce la preoccupazioni per i mancati pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga, cassa integrazione e mobilità. Ancora una volta la Cgil lancia l’allarme su un problema che attende una risposta rapida e non più rinviabile.
Dati alla mano, a fine gennaio 2015, la fotografia ricavata dai dati Inps mostra una situazione che il segretario confederale Claudio Morganti definisce “insostenibile”.
Il segretario confederale della Cgil Pesaro Urbino Claudio Morganti (responsabile industria) spiega infatti che, nonostante per il 2014 il dato sul numero di ore utilizzate sia ancora incompleto, certo è che circa 5500 lavoratori, nella nostra provincia, hanno ricevuto l’ultima indennità ad aprile 2014 e da lì in poi i pagamenti sono bloccati.
Da aprile 2014 ad oggi questi lavoratori sono privi di qualsiasi entrata e fonte di sostegno economico. “Il 2013, nella nostra provincia, si era chiuso con un monte ore di cassa integrazione in deroga – spiega Morganti – pari a 1,668,093 e un importo erogato di € 14,132,459 : il tasso più alto rispetto alle altre province marchigiane con 1434 aziende coinvolte e più alto di tutte le province marchigiane con un numero di aziende coinvolte pari a 1343 e 5432 lavoratori interessati. La mobilità in deroga, invece, ha coinvolto 402 aziende con 495 dipendenti con un importo pari a 2.188.288 euro”.
“Ci risulta – prosegue Morganti – che a Pesaro le ore del primo quadrimestre 2014 sono state 488,621 per un importo erogato pari a 4,199,588. Le aziende coinvolte sono 831 aziende e 2965 lavoratori solo nei primi 4 mesi, mentre per quanto riguarda la mobilità in deroga 28 aziende e 39 lavoratori per un importo di 98.762 euro”.
Per la Cgil oltre 5500 lavoratori non percepiscono nessuna indennità da aprile dell’anno scorso e la situazione non sembra di facile situazione.
“In altre province – aggiunge – la Regione è riuscita ad erogare le indennità fino a giugno. Sono pochi mesi di scarto, ma ancora una volta Pesaro risulta essere la ‘Cenerentola’ delle province marchigiane, con tassi di disoccupazione più elevati rispetto ad altri territori”.
“Le polemiche e i rimpalli di responsabilità non ci interessano, ma il sostentamento dei lavoratori per noi è una priorità – conclude Morganti -, e il fortissimo ritardo accumulato rischia di dare un contributo sostanzioso ma negativo all’accrescimento delle nuove povertà”
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