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Pesaro: i soldati italiani in Jugoslavia per il “Giorno del Ricordo” a palazzo Mosca

Il 13 febbraio un incontro ai Musei Civici per parlare di Resistenza

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Per il “Giorno del Ricordo”, nell’ambito della mostra La Resistenza celebrata, allestita a cura dell’Istituto di storia contemporanea di Pesaro, venerdì 13 febbraio alle ore 17.30 ai Musei Civici pesaresi di palazzo Mosca, incontro con Eric Gobetti (Istituto storico di Torino) e Costantino Di Sante (Istituto di storia contemporanea di Pesaro) su I soldati italiani in Jugoslavia dalla Resistenza ai campi di concentramento di Tito.

Costantino Di Sante se ne è occupato nel volume I campi di Tito: al termine del Secondo conflitto mondiale, oltre cinquantamila italiani – ex soldati, reduci dai lager nazisti, partigiani, deportati dalle zone dell’Istria e della Venezia Giulia – furono internati da Tito. A determinare tale decisione contribuirono diverse concause: il ricordo della passata occupazione fascista, la mancata consegna dei presunti criminali di guerra italiani e dei numerosi fuoriusciti anti-Tito ospitati all’epoca nei “campi profughi” aperti nel nostro Paese e, più in generale, la disputa sul confine. Per alcune migliaia di loro la prigionia si protrasse per diversi mesi nel dopoguerra. Internati negli oltre cinquanta campi sparsi sul territorio della nuova Jugoslavia comunista, inquadrati in “battaglioni di lavoratori” utilizzati nelle opere di ricostruzione, a centinaia morirono di stenti o, accusati di collaborazionismo con i nazifascisti, furono fucilati e gettati nelle foibe. La vicenda di questi prigionieri è stata poco studiata, anche perché gran parte dei documenti sono stati “secretati” dallo Stato italiano fino al 1997, mentre nella Repubblica jugoslava la loro memoria è stata completamente cancellata.

Eric Gobetti in Alleati del nemico ricostruisce come l’Italia fascista ha investito enormi risorse militari, diplomatiche, economiche e propagandistiche per imporre il suo dominio su circa un terzo dell’intero territorio jugoslavo. È una parabola breve, in cui però si condensa tutta la pochezza dell’impero di Mussolini: dai sogni di dominio sui Balcani nella primavera del 1941 al senso di sconfitta nell’estate del 1943. Efficacemente osteggiati dai partigiani di Tito, gli occupanti stringono ambigue alleanze con diverse realtà collaborazioniste, contribuendo a scatenare una feroce guerra civile. Vittime e carnefici al tempo stesso, i soldati del regio esercito combattono con pochi mezzi e scarse motivazioni ideali, costretti a vivere mesi e mesi in condizioni estreme, vinti dalla noia, dalla paura, dall’abbandono e, in fondo, anche dal fascino del ribelle.

 

È possibile visitare La Resistenza celebrata fino a sabato 14 febbraio

Musei Civici di palazzo Mosca, piazzetta Toschi Mosca, Pesaro

orari: da martedì a giovedì 10-13; da venerdì a domenica 10-13 e 15.30-18.30

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