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Pannelli fotovoltaici, associazioni ambientali denunciano l’installazione impropria

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Pannelli fotovoltaiciDopo i capannoni, le villette e le palazzine che hanno devastato le valli della provincia, dal mare alle pendici dell’Appennino, ora la speculazione passa per gli impianti di energia rinnovabile di grossa taglia. Ma ad essere coperti di infrastrutture per 20/30 anni almeno, ora non sono solo le aree pianeggianti, ma anche i crinali di colline per decine di ettari (vedasi impianto a san Lorenzo in Campo).
 

Gli allarmi di molti comuni della provincia di Pesaro ed Urbino, le preoccupazioni delle associazioni degli agricoltori, e l’indignazione di molti cittadini, sono il segnale che qualcosa non ha funzionato nella politica energetica provinciale che si prefiggeva, fin dalla campagna elettorale del Presidente Ricci, di coprire di fotovoltaico le aree industriali e non i campi.

Ma se è grave che la Provincia di Pesaro ed Urbino non abbia cercato di indirizzare le scelte di molti privati attratti dal beneficio economico dell’attuale conto energia, ancor più grave è che sembra siano stati autorizzati impianti che, per l’effetto cumulo riguardante la potenza complessiva di più impianti, sarebbero dovuti andare a V.I.A. ai sensi della L.R. n. 7/2004, modificata dalla Legge n.9/09.

Sul rispetto delle procedure, delle leggi e dei regolamenti vigenti chiediamo dettagliati ed esaustivi chiarimenti al Presidente ed all’Assessore all’Ambiente, e stimoliamo i consiglieri provinciali ad avviare una inchiesta interna all’amministrazione provinciale al fine di individuare eventuali irregolarità e forzature.

Anche se si rischia di chiudere il recinto quando ormai “tutti i buoi sono scappati”, riteniamo che la Provincia di Pesaro ed Urbino, sentiti i comuni interessati, debba adottare provvedimenti volti a contenere l’utilizzo per impianti fotovoltaici di altro terreno agricolo, collinare e montano.

E’ Necessario un rigoroso rispetto della normativa vigente, in senso garantistico per la tutela del paesaggio e dell’ambiente naturale. Infine vanno studiati incentivi e forme di collaborazione con i privati per promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici, sopra le  strutture artigianali, industriali, in aree a parcheggio o superfici stradali in genere.

Invece alla Regione Marche chiediamo una nuova normativa che regolamenti l’installazione di impianti fotovoltaici a terra con l’indicazione di precisi vincoli in funzione della necessità (ribadita anche nel programma di governo del Presidente Spacca)  di tutelare il paesaggio, gli ambienti naturali, le produzioni agricole, il patrimonio storico ed artistico e la promozione turistica.

Delle problematiche e delle opportunità generate dalle energie rinnovabili vorremmo discutere con il Presidente Ricci, l’Assessore all’Ambiente Porto ed i tecnici avviando un confronto costruttivo anche in funzione del nuovo Programma Energetico Provinciale.

dal Coordinamento delle Associazioni Ambientali

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