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L’antico castello di Montelabbate sempre più in grave abbandono

L'associazione Mons Abbatis segnala "la grave emergenza architettonica", mentre Lara Ricciatti interroga il ministero

Castello di Montelabbate

L’Associazione Culturale “Mons Abbatis”, nell’ambito della sua attività di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale, torna a segnalare lo stato di grave abbandono in cui da decenni versa il castello di Montelabbate.


La struttura costituisce una delle emergenze architettoniche di maggiore rilievo del nostro territorio, sia in merito alle vicende storiche di cui il fortilizio fu protagonista, sia per la posizione di grande visibilità del complesso stesso.

Edificato presumibilmente attorno all’XI secolo per volere degli abati di San Tommaso in Foglia, con la soppressione del cenobio benedettino (1447) il castello passò in potere alle signorie cittadine. Fu quindi dominio dei Malatesta che munirono l’antica residenza abbaziale di una rocca e restaurarono le mura, poi passò in mano agli Sforza che eressero il torrione ancora esistente e fecero del fortilizio un luogo strategicamente importante. Nel 1540, infine, il duca Guidubaldo II Della Rovere concesse il castello e il suo territorio al pesarese Giangiacomo Leonardi, i cui discendenti ne tennero il possesso fino al 1804. Della struttura originale oggi rimangono quasi tutta la cinta muraria e il caratteristico complesso del torrione di levante.

Il sito attualmente versa in uno stato di totale abbandono e il suo decadimento è purtroppo giunto a livelli estremi. Al degrado causato da decenni d’incuria e dalla ripresa di un consistente moto franoso che affligge la collina da secoli, recentemente si è aggiunta un’incompiuta che – se possibile – rende il luogo ancora più desolato e degradato. L’intervento infatti, intrapreso alcuni anni or sono e mai terminato, doveva consolidare un piccolo tratto della cinta muraria (non il più instabile, tra l’altro) e invece ha letteralmente violentato una parte del fortilizio, con sbancamenti di terra, colate di cemento armato e la completa asportazione dei materiali originali.

Nei giorni scorsi l’on. Lara Ricciatti si è cortesemente resa disponibile a interessarsi di questa emergenza, in merito alla quale ha già inoltrato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo un’interrogazione a risposta scritta. In seguito a questo intervento, Mons Abbatis ha pensato di coinvolgere anche gli altri parlamentari della provincia di Pesaro e Urbino e con una lettera ha chiesto loro di mettere in atto qualunque iniziativa possa contribuire al recupero e alla salvaguardia di questo bene prezioso per il nostro paese e per tutto il nostro territorio.

 

da Ass. Mons Abbatis

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