PesarourbinoNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

Irregolarità nelle visite per la patente, denunciati per truffa 12 medici di Area Vasta 1

Operazione "Asclepio" della GdF di Pesaro: per altri 22 si ipotizzano a vario titolo i reati di peculato, falso e abuso d'ufficio

4.829 Letture
commenti
Guardia di Finanza di Pesaro, Fiamme Gialle di Pesaro

Nell’ambito dell’operazione denominata “Asclepio”, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Pesaro ben 34 medici dell’ASUR – Area Vasta 1, operanti presso gli ospedali e ambulatori esterni convenzionati, per reati contro la Pubblica Amministrazione, il patrimonio e la pubblica fede.

Le indagini, delegate dall’Autorità Giudiziaria ai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Pesaro, hanno portato all’esame di numerosa documentazione amministrativa dell’ASUR – Area Vasta 1, riguardante gli anni dal 2013 al 2015.

Attraverso le investigazioni sono state ricostruite presunte condotte irregolari compiute da alcuni medici operanti in modalità intramoenia presso gli ospedali e/o ambulatori esterni convenzionati, in relazione all’effettuazione delle visite mediche private necessarie al rilascio/rinnovo delle patenti di guida per natanti ed autoveicoli.

In questi casi la prassi adottata è quella di recarsi presso gli uffici dei medici abilitati, messi a disposizione dall’Azienda sanitaria, per sottoporsi a visita e pagare un importo di 30 o 42 euro a secondo del tipo di patente da rilasciare. E’ il medico stesso che, dopo la visita, invia il certificato, da lui firmato, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Roma – Dipartimento per i Trasporti e la Navigazione. Lo svolgimento di tali prestazioni, erogate al di fuori del normale orario di lavoro, consente ai medici di incassare un premio di esclusività del 25% per ogni visita eseguita, mentre il 75% viene incamerato dall’Ente Ospedaliero.

Gli accertamenti eseguiti in collaborazione con il personale dell’Area Vasta 1, sono consistiti nell’acquisizione di documentazione, quale i cartellini di presenza, le buste paga, i turni di reperibilità e i registri attestanti l’entrata e l’uscita del personale dipendente dagli uffici. Il carteggio richiesto dalla Guardia di Finanza, prontamente consegnato dall’Azienda, è stato minuziosamente controllato con il personale amministrativo appartenente alla stessa Azienda sanitaria. Sono stati inoltre sentiti alcuni utenti sottoposti a visita medica, acquisiti i tabulati telefonici relativi ai cellulari in uso al personale medico e richiesti gli elenchi delle visite effettuate dai medesimi professionisti. Infine sono stati incrociati i dati contenuti sui bollettari utilizzati per riscuotere il denaro dai contribuenti con le fatture emesse dal Centro Unico Prenotazione Regionale (CUP).

La disamina degli elementi acquisiti nel corso delle indagini ha permesso così di evidenziare come alcuni medici, durante l’orario istituzionale di servizio, anziché svolgere le mansioni sanitarie presso i vari reparti ospedalieri, avrebbero eseguito visite private per il rilascio delle patenti. In tale contesto, sono stati rilevati a carico di alcuni di loro anche dei “debiti orari”, ossia ore lavorative certificate ma di fatto non rese, i cui compensi sono stati indebitamente percepiti, configurando il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Dall’esito degli accertamenti è emerso, inoltre, come, pur avendo incassato il denaro contante direttamente dagli utenti visitati, in particolare per le visite svolte in orari di chiusura dell’ufficio cassa dell’ospedale o presso ambulatori esterni convenzionati, alcuni medici avrebbero poi omesso, in qualche caso, di versarlo nella casse del servizio sanitario nazionale, ipotizzando in questo caso il reato di peculato.

A seguito dell’intervento della Guardia di Finanza, l’ASUR – Area Vasta 1 ha richiesto ai professionisti interessati il denaro pagato dai contribuenti sottoposti a visita e non versato dai medici, quantificato in circa 40 mila euro.

Complessivamente, 12 medici sono stati denunciati per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, mentre per i restanti 22 si ipotizzano, a vario titolo, i reati di peculato, abuso d’ufficio e falso.

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Pesaro Urbino Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!