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Cgil e Cisl intervengono sui rapporti con i Comuni del pesarese

Il welfare al centro degli accordi tra sindacati e amministrazioni

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assistenza, servizi sociali, welfare, cultura, associazionismo

Anche quest’anno Cgil e Cisl, assieme alle rispettive organizzazioni dei pensionati, si sono confrontate con le amministrazioni locali sui bilanci 2017 e sugli impegni in tema di politiche sociali, tributarie, politiche per lo sviluppo e gestione associata dei servizi.


Sono state raggiunte intese specifiche con i comuni di Pesaro, Urbino, Mondolfo, con tutti i sindaci dell’entroterra facenti capo ai 3 Ambiti Sociali e alle Unioni Montane e con i comuni di San Lorenzo in Campo e Mondavio. E’ inoltre proseguito il confronto sui temi del welfare con l’Ambito Sociale di Fossombrone mentre con il comune di Fano, al di là di interventi specifici condivisi, come quello per il Fondo Anticrisi, manca a tutt’oggi un confronto di largo respiro sui temi del welfare e delle politiche di sviluppo.

Nelle intese raggiunte siamo riusciti a condividere alcuni elementi a nostro parere assolutamente qualificanti, come ad esempio i fondi di solidarietà, che ognuno per le proprie specificità, hanno dato risposte importanti a chi ha subito gli effetti maggiori dalla perdurante crisi. Circa 350.000 euro di fondi anticrisi stanziati complessivamente dai comuni, di cui 250.000 euro solo dal Comune di Pesaro, circa 500.000 euro le somme messe a disposizione da Marche Multiservizi e Aset per il sostegno alle utenze disagiate di acqua e rifiuti.

Altro elemento qualificante contenuto nelle intese sui Bilanci di previsione delle amministrazioni locali è senza dubbio l’impegno a confermare ed in alcuni casi ad aumentare le risorse nei capitoli di bilancio sul sociale.

Particolarmente importante è il percorso iniziato nelle aree interne, ed in particolare con l’Ambito sociale di Cagli, l’Ambito sociale di Urbino e quello di Carpegna ove si sono affrontate le tematiche particolarmente importanti per la sopravvivenza di tali aree, come il sistema di welfare e il lavoro.

Vanno segnalate, in generale, alcune criticità, come il ritardo nello stanziamento definitivo delle risorse e quello conseguente nell’emanazione dei bandi per l’accesso agli strumenti di sostegno al reddito, quali il contributo per l’affitto piuttosto che il pagamento delle bollette.

L’alto tasso di disoccupazione nel territorio provinciale, i dati del primo semestre ’17 sulla diminuzione degli occupati nelle Marche e sull’incremento dell’occupazione precaria, dovrebbero indurre ad intensificare gli sforzi di tutti per affrontare in modo stabile ed efficace i temi della lotta alle povertà e delle politiche attive ricercando nuove e diverse sinergie tra Centri per l’Impiego e il ruolo delle amministrazioni locali in tema di welfare.

Vanno privilegiati gli interventi coordinati e strutturati, coinvolgendo gli Ambiti Sociali Territoriali, evitando iniziative estemporanee. Molti i problemi, sollevati dai comuni e dagli operatori del sociale, riguardo le scelte realizzate dalla Regione con il Fondo Sociale Europeo che ha pressochè totalmente sostituito i fondi propri della Regione nel finanziamento alle politiche sociali, vincolando interventi e risorse.
Ora, dalle esperienze degli anni passati e dalla nostra analisi dei bisogni del territorio, inizieremo un percorso di confronto sui bilanci di previsione 2018 e solleciteremo gli Amministratori su temi che riteniamo cruciali per il lavoro e per il welfare locale.

Riuscire a dialogare con tutto il territorio per poterci confrontare con tutte le amministrazioni locali sulle politiche di bilancio e sullo sviluppo è il nostro obbiettivo prioritario.

Senza ombra di dubbio il tema del welfare, sia in termini quantitativi che qualitativi, sarà per noi cruciale, inteso come investimento per uno sviluppo equilibrato e sostenibile, a partire dagli interventi di sostegno alle povertà anche alla luce della nuova normativa sul reddito di inclusione, il cosiddetto REI.

Vorremmo riuscire a condividere con le Amministrazioni le agevolazioni tariffarie da
applicare per situazioni di disagio e di povertà, di tassazione locale e dell’applicazione dell’Isee in tutti servizi e prestazioni sociali.

Vorremmo discutere di politiche abitative e di sostegno all’autonomia per i giovani, dihousing sociale, politiche che a tutt’oggi mancano di un vero e proprio coordinamento.

Vorremmo parlare di fiscalità comunale e di una vera lotta all’evasione utilizzando i tanti mezzi oggi a disposizione delle amministrazioni locali.

Ad un mese dalla Conferenza dei Sindaci di Area Vasta 1 sui temi caldi della sanità del nostro territorio nessuna risposta è arrivata. Ora noi vorremmo che negli incontri con le singole amministrazioni ma anche con le altre Istituzioni, potessimo condividere una visione di sanità e di politiche socio-sanitarie sul territorio che possa dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini in egual misura tra costa ed entroterra.
Vorremmo anche riuscire a parlare con tutti i comuni e con tutte le amministrazioni che sono stazioni appaltanti, di clausole sociali, di rispetto dei CCNL ,anche nei subappalti, di trasparenza dei bandi.

Vorremmo confrontarci con le Amministrazioni locali sulle politiche giovanili, sulle politiche per il lavoro, politiche che non siano solo tirocini lavorativi ma politiche per un’occupazione stabile e dignitosa e per uno sviluppo che favorisca insediamenti produttivi ed investimenti innovativi e duraturi.

Da
Segreterie Provinciali Confederali e le Categorie dei Pensionati di Cgil e Cisl

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