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Pesaro, sgomberato dalle baracche dei nomadi Parco XXV Aprile

Liberato da un insediamento abusivo anche l'ex deposito di Marche Multiservizi

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Martedì 19 giugno, nelle prime ore del mattino, i mezzi del Comune di Pesaro supportati dalla Polizia Municipale e dalla Polizia di Stato sono intervenuti per lo sgombero di Parco XXV Aprile dalle baracche dei nobili. La richiesta è avvenuta da parte di Rete Ferrovie Italiane, che lamentava danni ai binari, dal Comune e dal consiglio di quartiere.

Due pattuglie della Polizia, accompagnata da un funzionario della Questura e dalla Polizia Locale, si sono recate all’ingresso del parco in Via dell’acquedotto, notando al centro del parco, nascoste tra i cespugli, i profili di tre capanne costruite con legno e cellophane. Attorno indumenti e stracci, fuochi improvvisati per la cottura degli alimenti e rifiuti sparsi.

Gli abitanti del campo erano assenti, probabilmente in giro per la città nei pressi di semafori o davanti a chiese per chiedere l’elemosina, o nel vicino parco Miralfiore. Era comunque evidente come quegli spazi fossero abitati, data la presenza di materassi, coperte e tutto il necessario per passare la notte. Gli ambienti si presentavano come delle vere e proprie discariche a cielo aperto, con rifiuti di ogni genere sparsi ovunque, dentro e fuori dalle baracche.

Nei pressi dell’ex deposito di Marche Multiservizi, invece, gli agenti hanno trovato uno spettacolo agghiacciante. iI forte odore di urina e la presenza di escrementi umani solidi, infatti, avevano reso apparentemente invivibile un ambiente che di fatto era la dimora di tre uomini e una donna. Le quattro persone sono state identificate risultando cittadini comunitari, rumeni. Sono state denunciate per occupazione del suolo pubblico.

Al termine dei controlli sono entrate in azione nel Parco XXV Aprile le ruspe, che in poco tempo hanno abbattuto le capanne e raccolto i rifiuti, condotti poi alla discarica. Nell’ex stabile di Marche Multiservizi, invece, è avvenuta la raccolta dei materiale e la bonifica degli ambienti, a cui è seguita una nuova saldatura delle porte di accesso, come fatto in passato. L’occupazione abusiva di queste aree, infatti, avviene periodicamente, e il loro sgombero è ormai diventato una prassi.

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