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Pesaro, azienda riceve illegalmente lavoratori stranieri, sanzionata

In collaborazione con una ditta romena effettuava il distacco transnazionale in modo illecito

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auto dei Carabinieri, gazzella, 112

Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro della Provincia di Pesaro e Urbino, in collaborazione con INPS e INAIL, ha smascherato un’azienda che si rivolgeva ad imprese straniere per evadere dal versamento della contribuzione sociale, obbligatoria in Italia.

Le operazioni di verifica, iniziate nella seconda metà del 2017, si sono concluse con l’emissione di sanzioni amministrative legate all’illecito distacco transnazionale di lavoratori. Quest’operazione, che consiste nell’impiego di lavoratori di altri Stati dell’Unione Europea per effettuare mansioni in Italia, è lecita solo se effettuata in un periodo limitato e ben determinato, e non in modo continuativo.

Il controllo ha riguardato due aziende, una italiana e una romena, operanti nel settore dei trasporti. L’azienda straniera era autorizzata alla fornitura transnazionale di lavoratori, ma adottava il regime fiscale del proprio Paese di origine nonostante numerosi operai lavorassero da tempo e stabilmente presso aziende italiane, talvolta risiedendo in Italia con la propria famiglia.

Sono stati scoperti undici lavoratori irregolarmente somministrati, in quanto pur essendo assunti dall’azienda romena erano da considerarsi a tutti gli effetti dipendenti dell’azienda italiana. Ognuna delle due aziende coinvolte ha ricevuto una sanzione di circa €20.000, mentre è stata accertata anche un’evasione contributiva di circa €200.000.

Si sospetta che questo caso non sia isolato, ma faccia parte di un fenomeno piuttosto ampio generando concorrenza sleale nei confronti delle aziende corrette, infatti questo è il secondo caso di distacco transnazionale illecito scoperto nel 2018.

In precedenza due aziende per l’esecuzione di lavori di carpenteria, una italiana e una straniera, sono state coinvolte in un caso analogo. In questo caso, però, la ditta straniera era priva di qualsiasi autorizzazione. Vennero emesse sanzioni per un totale di circa €40.000 da aggiungere al pagamento di un’evasione contributiva di circa €225.000.

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