Pesaro, violenza di genere, Ricci incontra gli studenti del Mengaroni
Il sindaco agli studenti: "Aiutiamo le donne a denunciare"
“Dove non c’è donna, non c’amore”, “Ama la donna”, “Difendi la dignità, la libertà e la vita”. Nei manifesti allineati davanti alla sala rossa, sostenuti dal Soroptimist, riecheggia il messaggio della quarta C del Mengaroni.
Concetti rimarcati all’ingresso del Comune, con le scatole e gli abiti a tema messi a punto dalla quinta D del liceo artistico. “The future is female”, campeggia sopra i lavori dei ragazzi. Ricevuti per l’inaugurazione della loro mostra da Matteo Ricci: “La vostra creativa è un valore aggiunto per veicolare la battaglia culturale.
Perché le simbologie aiutano a riflettere”, spiega il sindaco. Che definisce il problema come “uno dei mali più gravi della nostra società. La violenza di genere è il frutto di una mentalità possessiva, maschilista. Che concepisce la donna non come un soggetto, ma come un oggetto da possedere.
E spesso le violenze accadono nell’indifferenza e nel silenzio: la cosa peggiore è tenersi tutto dentro“. Quindi: “Aiutiamo le donne a raccontare e a denunciare. A questo serve il Centro antiviolenza: si può contrastare il fenomeno, in termini di sicurezza preventiva e sul piano culturale.
In questo senso, i vostri lavori sono messaggi che aiutano. Grazie al Mengaroni, che è sempre in prima linea”. A complimentarsi con gli studenti e la preside Serena Perugini anche gli assessori Giuliana Ceccarelli e Sara Mengucci, oltre ai vertici del Soroptimist.
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