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Pesaro, “La Regione approvi la legge elettorale con la doppia preferenza di genere”

L'obiettivo è favorire un sostanziale riequilibrio di genere, ad oggi spostato per il 70% a favore del genere maschile

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Parità di genere

Lunedì 18 marzo, in Consiglio comunale, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dalle consigliere comunali Amadori, Signorotti, Terenzi, Panicali, Vitali, Renzoni Bezziccheri, Fraternali, Ceccaroli, Frenquellucci e Cecchini sulla doppia preferenza di genere.

Gli enti locali si esprimono e sollecitano con forza il Consiglio Regionale ad approvare una nuova legge elettorale regionale che includa la doppia preferenza di genere. Ad oggi, hanno già approvato atti in questa direzione i Comuni di Chiaravalle, Maiolati Spontini e Pesaro (tutti all’unanimità) mentre ulteriori votazioni in altri Consigli comunali andranno presto ad allungare la lista. L’obbiettivo è favorire un sostanziale riequilibrio di genere, ad oggi spostato per oltre il 70% a favore del genere maschile.

Sono infatti solo 6 le donne elette in Consiglio Regionale a fronte di 26 uomini. Un gap che non può non essere sanato, come impongono tutte le normative europee e nazionali, in particolare la L. 20/2016, che esorta le Regioni ad aggiornare le rispettive leggi elettorali adottando misure per la promozione della rappresentanza di genere, come previsto nelle elezioni nazionali e comunali. La Regione Marche è una delle ultime regioni a non essersi ancora adeguata a questa norma nazionale.

Le donne, pur essendo presenti in ogni ambito della società civile, nel mondo del lavoro, dell’associazionismo, dell’impresa, della ricerca, continuano a non trovare la giusta rappresentanza e il riconoscimento che meritano nelle istituzioni. Va precisato, infine, che la doppia preferenza di genere non obbliga l’elettore a indicare due candidati, bensì soltanto fornisce la possibilità di esprimere due preferenze: in altri termini, è uno strumento che non restringe, ma anzi al contrario amplia la facoltà di scelta dell’elettore.

È in questo senso condizione non sufficiente, ma utile per stimolare una maggiore presenza femminile nelle cariche elettive. Le assessore Giuliana Ceccarelli e Sara Mengucci, insieme alle componenti della commissione delle Donne elette, sostengono fermamente l’approvazione di tale norma, in quanto la coerenza normativa va difesa (v. la legge n. 20 del 15/02/2016 “modifica all’art. 4 della legge 2 luglio 2014, n. 165 recante disposizioni volte a garantire l’equilibrio della rappresentanza di genere nei Consigli regionali”), ma soprattutto va tutelata la dignità femminile e realizzata, finalmente, l’uguaglianza dei cittadine e delle cittadine.

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