Incontro a Firenze con i rappresentanti della multinazionale Nuovo Pignone, principale cliente della ditta di Orciano

“Un incontro positivo che ci permette di continuare questa vertenza”. Queste le parole dei tre delegati sindacali: Marco Monaldi (Fiom), Stefano Masci (Fim) e Paolo Rossini (Uilm).

I tre sono ritornati da Firenze ieri, dove hanno incontrato i dirigenti della Nuovo Pignone, uno dei maggiori clienti della Tallarini di Schieppe di Orciano, al centro di una complicata vertenza bloccata da un contrasto tra istituti bancari che dovrebbero finanziare il progetto industriale della ditta senza però decidersi ad appianare le loro divergenze che di fatto hanno bloccato la produzione ed il lavoro (81 operai sono in cassa integrazione straordinaria, gli altri invece sono costretti ad usufruire delle ferie).
 
Nuovo Pignone, di fronte a questo stallo, aveva minacciato di ritirare gli ordini ma stando alle parole dei sindacati sembra intenzionata a concedere altro tempo anche perché con la Tallarini non avrebbe mai avuto problemi. La multinazionale, con sede a Firenze, sempre secondo i sindacati, aspetterà ancora che le banche trovino finalmente una soluzione.
 
“Stiamo cercando di fare ogni sforzo possibile per questi lavoratori e per salvare questa azienda – dicono Monaldi, Masci e Rossini – che, ripetiamo, ha molto lavoro. Adesso la cosa importante è che i pagamenti della Nuovo Pignone non finiscano tutti a Banca Marche per ripianare gli affidi ma siano ripartiti tra lavoratori e fornitori in modo da riavviare la produzione. Oltre a Nuovo Pignone altri clienti a nostro avviso avrebbero bisogno di  questa garanzia che Banca Marche dovrebbe mettere per iscritto come da lei stessa promesso durante i diversi incontri ufficiali col sindacato e le istituzioni. A questo punto chiediamo a Banca Marche coerenza e rispetto delle garanzie annunciate ma finora sempre disattese”.

dai rappresentanti sindacali Fim, Fiom e Uilm