Dal sud del Brasile al meridione peninsulare, anche se il sangue che scorre nelle vene è dell’Italia settentrionale. Ad Antonio Tomasetto (nello foto), 36 anni, mancava il centro del Paese e l’ha trovato.

Dopo essere sbarcato nella patria di santi, di poeti e di navigatori nel 1999 (i suoi trisnonni erano di Vicenza), ha disputato tre stagioni nel Fas Pescara in serie A. Altre due nel Cus Chieti e poi quattro sempre nel Teatino ma in B. In mezzo quattro presenze nella nazionale italiana maggiore e una marea di reti avversarie bucate.

Da quest’anno Tomasetto è approdato alla corte di patron Carlo Mercantini. Un acquistone, dicevano i bene informati in estate guardando all’Italservice Pesaro Five, anche se poi ci si è messa di mezzo la sfortuna. In preparazione l’italo-brasiliano si è infortunato. Ha accusato la rottura del legamento di una caviglia. Sarebbe dovuto stare fermo un paio di mesi ma lui scalpitava. Così, dopo appena 27 giorni ai box, è tornato in campo e ha iniziato a fare gol con la maglia biancorossa.

"Finora ho segnato 10 reti e sono contento – ammette Tomasetto con voce serena specchio di un carattere solare -. A Carlo (il presidente Mercantini, ndr) avevo promesso qualche gol in più ma da mesi convivo con questa benedetta caviglia che non mi permette di allenarmi al 100%. A gennaio farò una risonanza ma non credo di fermarmi fino alla fine del campionato. Piscina in settimana e antinfiammatori al venerdì e via in campo – al sabato – per giocare".
Che carattere e forza di volontà.

Il campo. A Soria di Pesaro sabato prossimo (ore 15) sarà big match con la Bi Tecnology Reggiana, una delle pretendenti alla vittoria finale. Tomasetto fiuta il pericolo di chi nelle ultime partite s’è un po’ fermato pur disponendo d’una rosa imponente. "La Reggiana è squadra molto forte che ha un gioco velocissimo. Ogni calciatore pressa su ogni pallone e corre come un matto. Dovremo stare attenti. Dove possiamo arrivare in campionato? Siamo secondi in classifica, attaccati al Civitanova. Dobbiamo provare a rimanere lì in alto fino in fondo. Ce la possiamo fare, sperando di reggere a livello di infortuni".

Sul pianeta Pesaro Five, Tomasetto, che durante la settimana si occupa anche della squadra giovanile insegnando ai ragazzini i rudimenti del futsal, è sincero: "A Pesaro sto benissimo. Ho trovato un ambiente familiare. Tutti mi hanno accolto benissimo e li ringrazio. L’under 21? Sono felice dei miei ragazzi. Sono cresciuti tanto. Sto cercando di lavorare soprattutto sulla fase difensiva e per ora stanno andando oltre le aspettative".

Dal Pesaro Five