Il reparto di ematologia di Pesaro stupisce il mondo: la terapia di Visani pubblicata su Blood
La terapia di Visani, pubblicata su Blood, viene già applicata in centri ematologici europei e statunitensi. E’ già in corso l’attivazione di una nuova sperimentazione
Quarantatre pazienti colpiti da linfoma con malattia in stadio avanzato sono stati sottoposti ad una nuova terapia ad alte dosi prima dell’autotrapianto di cellule staminali, ideato dalla Ematologia di Pesaro, con il supporto di AIL Pesaro e dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord. La sperimentazione, approvata dal Comitato Etico, dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dall’EMA (European Medicines Agency), ha dato risultati clinici e biologici molto rilevanti: oltre l’80% dei pazienti trattati ha ottenuto la remissione completa e l’ha mantenuta ad oltre un anno dalla cura.
La ricerca, guidata dal primario della struttura pesarese Giuseppe Visani, non solo è stata pubblicata su Blood, la rivista più importante al mondo di Ematologia, ma ha superato i confini della sperimentazione per diventare un protocollo a tutti gli effetti, già applicato in tre centri americani (Chigaco e Wisconsin) e in Germania.
Lo studio, che l’anno scorso ero stato illustrato a Orlando, in Florida, al meeting annuale dell’American Society of Hematology (il principale convegno internazionale in Ematologia per la presentazione delle novità emerse) a cui avevano partecipato circa 21mila specialisti provenienti da tutto il mondo, “ha coinvolto 43 pazienti – spiega Visani -, tutti nella fase avanzata della malattia o resistenti alle terapie ordinarie seguiti a Pesaro e nei centri Ematologici di Roma, Genova, Treviso, Ascoli Piceno, Napoli, Bari e Milano. Una “rivoluzione” nel panorama terapeutico che dovrà essere allargata ad una casistica più ampia ma che per ora rappresenta una tra le più importanti novità nel campo del trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche degli ultimi vent’anni”.
Lo confermano le richieste di chiarimenti e approfondimenti che stanno tempestando il primario dell’Ematologia. Ma Visani non si ferma qui. Infatti è già pronto ad avviare un nuovo protocollo che questa volta si apre a 100 pazienti. “L’obiettivo è diverso – conclude il primario – si tratta del trattamento del linfoma ad alto grado”. Visani è prudente e non si sbilancia ma insieme al direttore generale degli Ospedali Riuniti Marche Nord Aldo Ricci ed Ezio Trebbi dell’Ail promuove la ricerca e l’innovazione, “obiettivo non solo sancito dall’atto aziendale – chiude Ricci – ma aperto ai progetti di Coorperazione Internazionale, come il progetto Mediterraneo in Palestina e Marocco, fino a quello della Sierra Leone passando per i paesi della costa adriatico-balcanica. Vogliamo dare una speranza a tutti, anche a chi non ha accesso, per vari motivi, a cure innovative e rivoluzionarie”
dall’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord”
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