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Urbino, intesa tra Comune e Università sui valori etici alla base dello sport

Posizionate due targhe donate dai Panathlon Club di Pesaro e Rimini

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Targhe donate dal Panathlon Club

Si è svolta ieri, con una cerimonia congiunta fra Università Carlo Bo e Comune di Urbino, la collocazione delle targhe sui valori etici dello sport donate dai Panathlon club di Rimini e Pesaro. Alla cerimonia erano presenti, con le rispettive delegazioni, il Rettore Giorgio Calcagnini, il sindaco Maurizio Gambini e i Presidenti dei due Panathlon club, Gianluca Riguzzi per quello di Rimini e Angelo Spagnuolo per quello di Pesaro. La cerimonia ha visto anche la partecipazione dell’Assessore allo sport del Comune di Urbino Marianna Vetri, del Prorettore Fabio Musso, del Delegato rettorale allo sport Ario Federici, del Direttore del Dipartimento di Scienze Biomolecolari Orazio Cantoni e del Presidente della Scuola di Scienze motorie Giorgio Brandi.

Le targhe sono state apposte all’ingresso della sede di Scienze motorie, per l’Università di Urbino, e all’ingresso del Palazzetto dello sport “Alberto Carneroli” per il comune di Urbino.

“Con queste targhe — ha sottolineato il Rettore Calcagnini – si fissano dei valori che devono essere trasmessi ai giovani, ricordando loro che lo sport va vissuto come pratica basata sul rispetto, la lealtà e i valori solidali, mentre spesso viene inteso come un veicolo per raggiungere fama e ricchezza. Per questo è importante ribadire sempre diritti e doveri non solo dei giovani sportivi, ma anche dei loro genitori che devono educarli verso i principi dell’etica sportiva”.

Il presidente del club di Pesaro Spagnuolo ha ricordato che scopo del Panathlon International è proprio quello di promuovere e diffondere la cultura e l’etica sportiva, e allo stesso modo il Presidente del club di Rimini ha sottolineato il valore di questa iniziativa, che permette di rimarcare i valori etici dello sport. Farlo congiuntamente fra l’Università, l’amministrazione comunale e i club Panathlon dei territori che la circondano è un ulteriore elemento di valore.

Particolare apprezzamento da parte del sindaco Gambini, che ha ricordato come la collaborazione fra Comune e Università per la promozione dello sport, anche attraverso adeguati impianti e strutture, è un obiettivo comune a favore degli studenti e della cittadinanza.

Questi i principi enunciati:

  1. A) Carta dei Doveri del Genitore nello Sport:
  2. – la scelta della disciplina sportiva preferita spetta ai miei figli in totale autonomia e senza condizionamenti da parte mia.
  3. – mio dovere è verificare che l’attività sportiva sia funzionale alla loro educazione e alla loro crescita psico-fisica, armonizzando il tempo dello sport con gli impegni scolastici e con una   serena vita familiare.
  4. – eviterò ai miei figli, fino all’età di 14 anni, pesanti attività agonistiche, salvo discipline formative, privilegiando lo sport ludico e ricreativo.
  5. – li seguirò con discrezione, con il loro consenso, se servirà ad aiutarli ad avere con lo sport un rapporto equilibrato.
  6. – non chiederò agli allenatori dei miei figli nulla che non sia utile alla loro crescita e commisurato ai loro meriti e potenzialità.
  7. – dirò ai miei figli che per essere bravi sportivi e sentirsi felici nella vita non è necessario diventare dei campioni.
  8. – ricorderò loro che anche le sconfitte aiutano a crescere perchè servono per diventare più saggi.
  9. – indicherò loro i valori del Panathlon come fondamento etico per affrontare una corretta esperienza sportiva .
  10. – al loro ritorno a casa non chiederò se abbiano vinto o perso ma se si sentano migliori. nè chiederò quanti gol abbiano segnato o subito o quanti record abbiano battuto, ma se si siano divertiti.
  11. – vorrò specchiarmi nei loro occhi ogni giorno e ritrovare il mio sorriso giovane

 

  1. B) Carta dei Diritti del ragazzo nello Sport

Tutti i ragazzi hanno diritto di:

  1. Praticare sport
  2. Divertirsi e di giocare
  3. Vivere in un ambiente salutare
  4. Essere trattati con dignità
  5. Essere allenati ed educati da persone competenti
  6. Ricevere un allenamento adatto alla loro età, ritmo e capacità individuale
  7. Gareggiare con ragazzi dello stesso livello in una idonea competizione
  8. Praticare lo sport in condizioni di sicurezza
  9. Usufruire di un adeguato periodo di. riposo
  10. Avere la possibilità di diventare un campione oppure di non esserlo

 

da: Università degli Studi di Urbino

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