Querelle “Bronzi dorati di Pergola”: interviene anche la Confcommercio provinciale
”E’ incomprensibile l’ostinazione delle senatrici anconetane Amati e Magistrelli per ottenere il trasferimento dei Bronzi dorati dal Museo di Pergola a quello di Ancona. Una ostinazione che è giustificata solo dall’arroganza di un vecchio modo di fare politica interessato solo a piccoli tornaconto elettorali e campanilistici ed incapace di una visione strategica e policentrica dello sviluppo regionale”.
“Una vecchia politica – ormai al capolinea – che tende ad accentrare ad Ancona tutto ciò che di meglio esiste sul territorio contribuendone alla crescita. I bronzi dorati sono a Pergola, loro sede naturale, in virtù di due decreti ministeriali e di tanti pronunciamenti di autorevoli esponenti della cultura e delle Istituzioni. Ultimo il parere dell’Assemblea Legislativa delle Marche. La presenza dei Bronzi a Pergola, in una idonea sede museale, ha consentito di sviluppare attività in campo culturale, turistico ed economico che hanno permesso a Pergola di raggiungere performance elevate nelle presenze turistiche ed un indotto economico di grande rilievo per la città.
I Bronzi rappresentano una opportunità straordinaria per Pergola e tutto l’entroterra della Provincia che noi come Confcommercio intendiamo adeguatamente valorizzare. Il comportamento delle senatrici Amati e Magistrelli è francamente indisponente, arrogante ed imbarazzante dal punto di vista politico e culturale. Senza alcuna giustificazione. Se non nelle assurde, fantasiose e ridicole proposte di alcuni tecnici ministeriali che ipotizzano un pendolarismo decennale dei Bronzi tra Pergola e Ancona. Ed a proposito dei ‘BUROCRATI’ ministeriali trovo sconcertante l’intervento ‘politico’ sulla stampa del Soprintendente per i Beni Archeologici delle Marche, Maurizio Landolfi, che anziché assumere un atteggiamento superpartes (come sarebbe ovvio visto che tra l’altro il Museo di Pergola è Sezione distaccata di quello di Ancona e lui dovrebbe solo ed esclusivamente fare rispettare i decreti ministeriali esistenti) si spinge in considerazioni politiche che non gli competono e che sono gravi ed inaccettabili. Alla stregua di un difensore d’ufficio delle senatrici del PD”.
da Amerigo Varotti, Direttore Confcommercio Pesaro e Urbino – Vicepresidente della Camera di Commercio
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