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La Land Art nel cuore di Cagli

Le opere saranno presentate nella giornata di venerdì 12 aprile

Land Art a Cagli

Venerdì 12 aprile alle 16.30, presso il Salone degli Stemmi, si terrà l’inaugurazione dei lavori nati dal connubio tra le imprese e il territorio nell’ambito del progetto dedicato agli Artisti e ai Luoghi in collaborazione con la Casa degli Artisti di sant’Anna del Furlo, posizionate in viale della Vittoria a contorno della scultura permanente di Eliseo Mattiacci, Segno astrale. Il progetto è uno degli eventi clou della settimana in cui Cagli è Capitale della Cultura di Pesaro 2024.

DANS L’ÉTERNITÉ LES CHOSES DE L’HOMME. A cura di Andreina De Tomassi e Elvio Moretti – Casa degli Artisti Sant’Anna del Furlo: Nel solco di Francesco di Giorgio Martini e il suo sublime incontro fra tecnica e arte, la Mostra ai Giardini di Viale della Vittoria, vedrà l’incontro fra 7 artisti e 7 imprenditori cagliesi. Sculture luminose, assemblaggi creativi, fiber art, con l’utilizzo dei materiali di riciclo, dimostreranno che un dialogo fra arte e tecnica è possibile e augurabile.

Il rapporto Arte Industria, come si sa, è secolare, ma da sempre, il committente chiede all’artista un’opera, magari ne segue l’evoluzione, ma una volta finita, anche il dialogo è terminato. Invece qui si tratta di due autori, due comprimari, l’artista è andato nella zona industriale di Cagli, è entrato nei capannoni e nelle aziende, ha visto i processi lavorativi e insieme al proprietario ne ha disegnato una possibile opera. L’idea iniziale era quella di recuperare gli scarti, gli sfridi, e con questi costruire un prodotto artistico. Esempio di riciclo artistico e buona pratica ecologica. Potremo dunque vedere “nuovi” contenuti artistici come installazioni, con prodotti di scarto, da recuperare, che nascono dall’accostamento di materiali di uso quotidiano che assumono un nuovo senso estetico, nonché l’utilizzo di tecnologie digitali ed informatiche, così da “istituire” inedite modalità percettive e fruitive e, contestuali nuovi pubblici, appartenenti alla platea dei social e delle piattaforme, piuttosto che alle stagioni artistiche o ai calendari e news convenzionali.

«Una vera scoperta, per noi che non frequentiamo le “Zone industriali”. Invece, entrare in punta di piedi in questi santuari del fare, (Antonio scattava le foto e io prendevo appunti), è stata un’esperienza stimolante, “immersiva” come si dice», racconta Andreina De Tomassi. «E’ questo il nucleo ideativo di Benilde Marini (Assessore alla cultura di Cagli) che ha avuto la volontà di intrecciare le fantasie di sette artisti con sette imprenditori cagliesi. – prosegue Andreina – Non ha cercato un semplice sponsor che mettesse i soldi per un logo sul manifesto, mentre qualcun altro organizza l’evento: ha chiesto una partecipazione attiva, personale, un coautore, affinché si potesse sviluppare un dialogo fitto fitto con l’artista. L’idea era prendere gli scarti industriali e costruirci un’opera. Compito arduo, ma affascinante ed ecologico. Per la maggior parte delle aziende è stato possibile, per due, impossibile, la pietra e i cavalli sono troppo naturali, ci tengono alla loro unicità. Ma intanto il seme è stato gettato. Gli industriali sono usciti per un po’ dai loro pensieri, lavorazioni, consegne, e gli artisti sono usciti dai loro laboratori e hanno accettato la scommessa: avere un committente che ti consegna scarti, sfridi, ritagli, avanzi…e a quel punto ti devi inventare qualcosa. Fatto ad arte».

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