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Nati due piccoli di aquila reale alla Gola del Furlo

Il nido dei rapaci si trova sul monte Paganuccio

Piccoli di aquila reale nati alla Gola del Furlo

La Gola del Furlo festeggia due pulli nati dalla coppia di aquile reali che vive nella Riserva. Il nido è sul monte Paganuccio è a darne notizia sono Maurizio Saltarelli e Massimiliano Martinelli, componenti del gruppo Birders del Furlo che da anni effettuano il servizio di monitoraggio dell’avifauna: «Dal tipico piumaggio bianco – evidenziano – vengono regolarmente nutriti dai genitori che portano al nido prede di varie specie, saldamente strette tra i possenti artigli delle zampe».

La coppia di aquile reali, territoriali e stanziali alla Gola del Furlo, si è formata nel 2017 quando una giovane femmina aveva preso il posto dell’aquila “regina” Elena, molto più anziana del maschio. La deposizione delle uova è avvenuta nei primi giorni di marzo, la schiusa tra il 9 e il 13 aprile.

L’aquila reale è un rapace diurno, verso cui vengono adottate misure speciali di conservazione, previste da direttive europee e leggi nazionali. «La presenza stabile nei decenni di una coppia di aquile reali nella Gola – evidenzia il direttore della Riserva Maurizio Bartoli – è un indubbio indicatore del buono stato di salute e di conservazione dell’ecosistema e dell’habitat specifico, necessario alla sopravvivenza di questo straordinario rapace. Il loro benessere è testimoniato anche da una nidificazione che si ripete tutti gli anni: si tratta di un indiscutibile segnale positivo per la biodiversità della Riserva. Passeggiando all’interno della Gola, è facile avvistare in volo, in questo periodo, questi affascinanti rapaci intenti nelle operazioni di accudimento dei pulli. Ringraziamo i Birders del Furlo per il costante monitoraggio e per la loro azione di sensibilizzazione. Sono esperti birdwatchers che da anni monitorano i rapaci della Gola, fornendoci prezioso materiale documentale sulla fauna selvatica del territorio. Negli anni sono diventati un importante punto di riferimento anche per il territorio, i visitatori, le scuole, le università e per gli appassionati naturalisti in visita all’area protetta».

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