Celebrata a Pesaro la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate
Il sindaco Biancani: "Una ricorrenza che ci unisce nel ricordo, ma anche nella consapevolezza del valore del servizio"

In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il sindaco Andrea Biancani, durante le celebrazioni in piazza del Popolo, ha sottolineato: «Oggi la nostra città si ritrova insieme per celebrare il 4 novembre. Una ricorrenza che ci unisce nel ricordo, ma anche nella consapevolezza del valore del servizio, della responsabilità e della pace».
Il sindaco ha rivolto un deferente saluto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che si trovava ad Ancona per le celebrazioni nazionali del 4 novembre. «La sua presenza nelle Marche ci onora profondamente e rappresenta un riconoscimento al valore e alla coesione del nostro territorio, alla sua storia e al contributo che le nostre comunità hanno sempre dato all’unità e alla difesa della Repubblica». Il sindaco ha ringrazio il viceprefetto vicario di Pesaro e Urbino, Antonio Angeloni, le autorità presenti, e in modo particolare le donne e gli uomini delle Forze Armate, che ogni giorno garantiscono sicurezza, sostegno e vicinanza alla nostra comunità. Anche un saluto speciale al nuovo Comandante del 28° Reggimento “Pavia”, Marco Ferrara, anche lui in Ancona alle celebrazioni nazionali, e a tutto il Reggimento, per il loro costante impegno e per la collaborazione con la città.
«Tra Pesaro e il “Pavia” esiste un legame profondo, costruito nel tempo – ha sottolineato il sindaco -, fatto di rispetto, fiducia e condivisione di valori. Il vostro Corpo è motivo di autentico orgoglio per i pesaresi: un esempio di dedizione, di servizio e di attaccamento al territorio. È anche per questo che, lo scorso 18 luglio, abbiamo voluto conferirvi la cittadinanza onoraria: un gesto sincero, con cui l’amministrazione comunale e la città tutta ha voluto dirvi “grazie” per tutto ciò che rappresentate e per il rapporto di vicinanza che avete saputo costruire negli anni. Lasciatemi però rivolgere anche un sentito e riconoscente pensiero agli uomini e alle donne del 28°, e non solo, impegnati nelle missioni internazionali di pace. In contesti difficili, spesso segnati da tensioni e conflitti, i nostri militari rappresentano il volto migliore dell’Italia: quello del dialogo, della solidarietà e del coraggio silenzioso».
Quest’anno, «il nostro ricordo si fa ancora più intenso e doloroso pensando ai tre carabinieri caduti in servizio poche settimane fa: Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello. Insieme a loro, vogliamo rendere omaggio al poliziotto Aniello Scarpati, anch’egli caduto nell’adempimento del dovere, esempio di coraggio, senso dello Stato e dedizione al bene comune. La loro morte ci ha profondamente colpiti, ricordandoci quanto ogni uniforme rappresenti una scelta di vita al servizio dello Stato e dei cittadini. Nel loro sacrificio riconosciamo lo stesso spirito che ha animato, nel corso della nostra storia – anche quella attuale – i tanti militari caduti in guerra per difendere la libertà e la pace. Il loro esempio, unito a quello di tutti coloro che hanno servito con onore il nostro Paese, ci richiama al valore del dovere, della solidarietà e dell’impegno comune per il bene della collettività. A loro, alle famiglie e a tutta l’Arma dei Carabinieri, va la nostra gratitudine più sincera e commossa».
Anche sul piano internazionale, il sindaco ha ribadito: «Non possiamo restare indifferenti di fronte alle tragedie che continuano a colpire il popolo palestinese, così come il popolo ucraino, e tutti gli altri popoli vittime di guerre meno conosciute, ma non per questo meno dolorose e violente. Ogni vittima civile, ogni bambino, ogni famiglia spezzata da questi conflitti ci ricorda quanto sia fragile la pace e quanto urgente sia il compito di chi, come l’Europa, deve farsi promotore del dialogo, della diplomazia e del rispetto dei diritti umani. Il vero coraggio, oggi, è quello di chi costruisce ponti, non muri, proprio come ci ricordava Papa Francesco». Il 4 novembre, inoltre, ci riporta alle radici della nostra unità nazionale, «nate dal sacrificio di tanti giovani che, più di un secolo fa, credettero nell’idea di un’Italia libera e unita. Un cammino lungo e difficile, che dopo due guerre mondiali ha trovato compimento nella democrazia e nella pace, valori che non possiamo mai dare per scontati. In un mondo attraversato da guerre, disuguaglianze e crisi ambientali, serve un’Europa più unita e autorevole, capace di contare in politica estera, di garantire sicurezza e diritti, e di promuovere la cooperazione tra i popoli. Un’Europa che sappia anche valorizzare le proprie forze armate, attraverso un esercito unico, come presidio di pace, libertà e solidarietà».
Infine, il sindaco ha concluso con un pensiero di riconoscenza a tutti gli uomini e le donne che, in uniforme o nella vita civile, ogni giorno si mettono al servizio della comunità, nel loro lavoro o nel mondo del volontariato. Il loro esempio ci ricorda che costruire un’Italia e un’Europa migliori dipende dal contributo di ciascuno di noi.
In aggiunta alla cerimonia in piazza del Popolo, il sindaco, accompagnato da una rappresentanza del 28° Reggimento “Pavia”, ha consegnato una bandiera tricolore a una classe dell’Istituto “Bramante Genga”, scelta dal Ministero. In seguito, si sono tenute le celebrazioni e la deposizione delle corone al cimitero centrale, presso i due siti dedicati ai caduti in guerra.



















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