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Dissesto idrogeologico, il richiamo della Provincia

"Applicare il regolamento di Polizia rurale"

Incontro sul dissesto idrogeologico

Da un lato 1.150 chilometri di strade provinciali da fronteggiare. Dall’altro più di cento milioni di fondi che servirebbero per sistemare i danni del dissesto idrogeologico. «E’ la stima che abbiamo trasmesso attraverso la prefettura su richiesta del ministero dell’Interno già alla fine del 2021.. Ma ancora non abbiamo avuto risposta», ha detto il dirigente provinciale Mario Primavera all’incontro “Coltiva le acque. Dieci regole per la tutela del suolo e della viabilità pubblica” tenuto nella sala Pierangeli con rappresentanti di Comuni, Unioni montane, associazioni di categoria degli agricoltori, polizie locali e carabinieri forestali.

«Poi si sono aggiunte le alluvioni del 2022 e del 2023 – ha aggiunto Primavera – che hanno colpito duramente comprensorio del Catria, valle del Conca e basso Pesarese. Su quelle siamo intervenuti subito, con i finanziamenti del commissario straordinario. Ma restano le ferite pregresse: ci sono ancora strade a senso unico alternato o cordoli che delimitano le carreggiate perché mancano porzioni di sede stradale».

Anche per questo il richiamo è alla prevenzione: «C’è un regolamento di polizia rurale per la tutela del suolo e della viabilità pubblica, messo a punto dalla Provincia nel 2008 – ha sottolineato il presidente Giuseppe Paolini -. Decalogo che purtroppo non viene quasi mai applicato. Ma una giusta regimentazione delle acque scongiurerebbe una serie di gravi problematiche che poi vengono a valle. Riversandosi anche sulla viabilità: movimenti franosi, dilavamenti e altri disastri che ci costano decine di milioni».

Le regole da seguire riguardano le buone pratiche su fossi e solchi; fossi di guardia; capezzagne; calanchi; arature; scarpate; siepi e alberi; corsi d’acqua; pulizia dei fossi; siepi, alberi e filari. «Un regolamento fondamentale da applicare – ha evidenziato il segretario e direttore generale della Provincia Michele Cancellieri – perché aumentano gli eventi atmosferici e sta cambiando anche l’agricoltura. Oltre ai danni c’è un problema di sicurezza pubblica».

Il decalogo è stato illustrato dall’elevata qualificazione Tutela idrogeologica, forestale e delle formazioni riparie del demanio idrico della Regione Marche Marco Pensalfini. «Se serve siamo anche disponibili ad aggiornarlo, ma va applicato», il messaggio della Provincia. Che si è spesa sul fronte della sensibilizzazione insieme alla prefettura. «Lo scorso gennaio – ha spiegato Primavera – il prefetto Emanuela Saveria Greco e il presidente della Provincia hanno scritto a sindaci, Consorzio di bonifica e associazioni di categoria per aprire tavoli di confronto con i Comuni sul rispetto del regolamento. E’ un’azione indispensabile per prevenire il rischio frane e esondazioni».

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