Mariastella Gelmini è finita nel mirino anche del deputato Massimo Vannucci (Pd) che ha fatto quadrato in difesa dell’Università di Urbino entrata nel “ciclone” della riforma.
“Il ministro avrebbe citato negativamente il caso di cinque atenei italiani, tra i quali anche quello feltresco, che avrebbero conti in disordine e poca chiarezza nei bilanci” riferisce il parlamentare nell’interrogazione che ha presentato a Gelmini per sapere se queste “dichiarazioni corrispondono a verità, su quali elementi si è basato il giudizio e se il ministro intende confermare e sostenere il percorso di risanamento che sta seguendo l’ateneo urbinate in seguito al decreto di statalizzazione”.

Vannucci vuole garanzie. E ripercorre la vicenda perché il ministro della pubblica istruzione, dell’università e della ricerca sia bene informata prima di decidere.
“L’Università degli studi di Urbino Carlo Bo, che ha festeggiato i 500 anni di attività nel 2006, è entrata nel novero delle università statali il 22 giugno 2007.
La statalizzazione era subordinata alla sottoscrizione di una intesa programmatica (del 16 aprile 2007) e all’approvazione del piano programmatico per il risanamento economico-finanziario (avvenuta con decreto interministeriale del 1° marzo 2007).
Il piano esponeva il disavanzo di amministrazione accumulato negli anni precedenti e disegnava un percorso per il riequilibrio di bilancio. Il percorso viene puntualmente seguito e i risultati ottenuti sono migliori delle previsioni.
Il bilancio consuntivo 2007 si è chiuso con un utile di esercizio finanziario di 5,7 milioni di euro, riducendo il disavanzo di amministrazione di oltre 8 milioni di euro in un solo anno e portandolo a 13 milioni di euro contro i previsti 18,7 milioni.
C’è stata inoltre una politica di rigoroso contenimento della spesa che ha portato in più esercizi a una riduzione di 59 unità di personale docente e di 62 unità di personale tecnico-amministrativo”.
Ora la parola al ministro Gelmini.

Dall’ Onorevole Massimo Vannucci.