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Pesaro: un museo archeologico nell’area di Colombarone

Biancani: "Un altro progetto culturale di grande rilevanza"

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L’area archeologica di Colombarone si arricchisce di un museo. L’intervento verrà realizzato grazie alla ristrutturazione di un fabbricato rurale. Costo dell’operazione: 400 mila euro, stanziati dalla Arcus spa. Nello specifico si tratta di un secondo lotto di lavori che andrà a concludere la musealizzazione del sito. Prevista la realizzazione di un Antiquarium, ovvero di un  piccolo museo archeologico utilizzabile anche per attività didattiche.

Prendono il via i lavori di un’altra opera pubblica importante, che va a chiudere un progetto iniziato con la realizza dell’area archeologica – esordisce l’assessore alla Operatività Andrea Biancanie che si concluderà con la creazione di uno spazio dedicato. L’investimento, 400 mila euro messi a disposizione dalla Arcus spa, è anch’esso importante per il nostro territorio, e premia la capacità del Comune di individuare finanziamenti esterni. Senza questa forte propensione a reperire ‘fondi esterni’, infatti, il Patto di stabilità ci impedirebbe di programmare interventi di qualsiasi genere. L’operazione ci dà anche l’opportunità di recuperare un bene storico: si tratta infatti di un edificio colonico il cui recupero prevede la realizzazione di un museo, di sale per iniziative culturali e altri spazi, a disposizione della città“.

S.Cristoforo ad Aquilam. Colombarone, opere di musealizzazione, 2° stralcio. L’Amministrazione comunale di Pesaro intende portare a compimento la valorizzazione del complesso archeologico di San Cristoforo ad Aquilam, già avviata con un primo lotto di lavori finanziati con contributo di Arcus spa, società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo che finanzia progetti di recupero e musealizzazione di aree archeologiche per conto del ministero per i Beni e le Attività Culturali. Primo lotto che ha visto la realizzazione di un percorso di visita coperto all’interno dell’area, di un parcheggio per i visitatori e il restauro di parte dei reperti venuti alla luce durante gli scavi.

Arcus, con questo secondo lotto di lavori – spiega il direttore generale Ettore Pietrabissacontinua a offrire un contributo molto rilevante per il completo recupero e la valorizzazione del complesso di San Cristoforo ad Aquilam – Colombarone, area di grande interesse archeologico, ma anche molto significativa dal punto di vista strategico per la sua collocazione territoriale e le sinergie che ne possono derivare dal punto di vista socio-economico“.

Si recupera una parte della vecchia canonica parrocchiale. L’operazione si articola in due interventi: il primo, che avrà inizio a giorni, riguarda i lavori di ristrutturazione dell’edificio in cui verrà allestito l’Antiquarium e, a seguire, il secondo che consisterà nell’allestimento vero e proprio del museo.

Con i lavori di ristrutturazione verrà recuperata una porzione della vecchia canonica parrocchiale che il Comune ha acquisito dalla Curia Arcivescovile di Pesaro in comodato d’uso gratuito a tempo indeterminato. L’immobile è situato nelle immediate vicinanze del sito archeologico coperto. Si tratta, dell’ultimo corpo di fabbrica del vecchio edificio parrocchiale con in testa, dalla parte della statale, l’antica chiesa ora sconsacrata. L’edificio che verrà recuperato è a due piani fuori terra, con tetto a capanna. Ogni piano ha una superficie complessiva di circa 90 metri quadri.

Si tratta di un’operazione molto importante, che lega insieme cultura e opere pubbliche – spiega l’assessore alla Bellezza Daniele Vimini -. L’area diventerà ancor più strategica, non solo per la città ma anche per il turismo in genere. Sinergia e integrazione saranno le parole d’ordine, potendo contare su un’offerta archeologica considerevole, che va dalla domus di via dell’Abbondanza ai mosaici del Duomo. Per quest’ultimi abbiamo avviato una collaborazione più stretta con la Diocesi, per migliorarne la fruizione già dal prossimo anno. L’obiettivo è di poter disporre di un’offerta, che, se integrata, potrà diventare di assoluto valore, sia a livello nazionale sia internazionale“.

L’Antiquarium ospiterà, al piano terra, la zona d’ingresso con un book shop e una saletta per attività didattiche (e inoltre un ufficio con annesso ripostiglio). Il collegamento ai due piani superiori, mezzanino e primo, avverrà sia tramite una scala in parte a vista, sia tramite un ascensore interno. Al mezzanino troverà posto una piccola saletta espositiva e, al primo piano verrà allestito un ampio salone rettangolare di circa 44 mq, con duplice funzione, espositiva e rappresentativa, per ospitare iniziative di tipo culturale legate al tema dell’archeologia. Sono anche previste alcune opere esterne per sistemare l’area che separa la zona degli scavi dal futuro museo archeologico e ciò nell’ottica di creare un percorso di visita continuo tra il sito archeologico all’aperto e quello nuovo. Per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione si prevede una durata di circa un anno.

Terminati i lavori di recupero edilizio si procederà all’allestimento del museo, ossia all’installazione di tutti gli arredi (vetrine, piedistalli, pannelli, scaffalature, ecc.) nonché delle attrezzature e dei complementi necessari per rendere funzionale il museo. Parte essenziale dell’allestimento museale è il “progetto scientifico”, ossia il progetto che riguarda espressamente la parte espositiva. In particolare consiste nell’individuare i reperti da esporre, nell’elaborare un percorso espositivo, e quindi nel predisporre i testi che accompagneranno il percorso. Per l’allestimento completo del museo si prevede una durata di circa due-tre mesi.

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