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La Rai svela il documentario web per i 500 anni dalla morte di Raffaello

Numerosi i contributi raccolti a Urbino, città natale dell'artista rinascimentale

Raffaello Sanzio

Nell’anno di Raffaello, il lock-down imposto dall’emergenza sanitaria sposta sul web il baricentro delle celebrazioni. Dopo la visita virtuale della mostra epocale allestita presso le Scuderie del Quirinale, è la volta del ricchissimo WebDoc (un innovativo documentario web) che RAI Cultura dedica al Divino Pittore.

Il WebDoc, che presenta in modo organico i tanti documenti multimediali che RAI ha prodotto nel corso degli anni, si apre con quattro contributi originali girati a Urbino nel mese di febbraio, in virtù della media partnership che lega RAI Cultura al MOOC “A Scuola con Raffaello“, organizzato dall’Università di Urbino in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche, l’Accademia Raffaello e la Città di Urbino.

https://www.raicultura.it/webdoc/raffaello/index.html#welcome

Il portale dà grande risalto alla città natale di Raffaello, con le parole di Carlo Bo in apertura e i contributi originali di Luigi Bravi, Anna Maria Ambrosini Massari, Anna Falcioni, girati presso Casa di Raffaello, Palazzo Ducale e Archivio di Stato.

“Si tratta di un bell’esempio di collaborazione tra le istituzioni cittadine e la RAI – dice Alessandro Bogliolo, delegato alla Divulgazione Scientifica dell’Università di Urbino e coordinatore del MOOC – che mette in luce il profondo legame di Raffaello con la città di Urbino e offre nuovi spunti per tornare quanto prima a visitarla.”

Tra i 50 video-documenti che compongono il WebDoc si possono trovare contributi del Comune di Urbino, dell’Accademia Raffaello, della Galleria Nazionale delle Marche e di numerosi enti e musei italiani e internazionali, insieme a servizi di telegiornali, come quelli dedicati al celebre furto del 1975, trasmissioni di successo come Passepartout con Philippe Daverio e le Meraviglie di Alberto Angela. Un’occasione imperdibile, in questi giorni di primavera bloccata, per approfondire la conoscenza delle opere e dei luoghi di Raffaello, in attesa di tornare ad ammirarli e a viverli.

 

da: Università degli Studi di Urbino

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