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Sanità: il bidone è servito. Ancona “pigliatutto”

Il complesso del san Salvatore di PesaroBisogna “ringraziare” il Presidente Spacca per aver “finalmente” chiarito, in una conferenza stampa, cosa accadrà nella sanità delle Marche. Ancona, ancora una volta, sarà l’asso piglia tutto. Le eccellenze tanto decantate finiranno lì, il resto del territorio servirà per fare cassa per finanziare questo progetto. Le Aree Vaste private di personalità giuridica faranno da impotenti spettatori.
 

Già si sapeva perché era scritto in quel Piano Socio Sanitario, in ritardo di un anno e mezzo. Piano che purtroppo pochi hanno letto pur intervenendo nel dibattito fantasticando “eccellenze” ogni dove. Pochi hanno voluto ascoltare l’allarme di chi dopo aver letto, studiato, ascoltato quanto stava per accadere, ha cercato di fermare quel progetto che premia Ancona e svilisce il resto della Regione.

C’è chi si è perfino affannato a trovare una sede per l’Unico Ospedale della Provincia di Pesaro Urbino avallando così il progetto che oggi sta mettendo in pratica la Giunta Spacca.

Oggi i fatti sono ancora più chiari l’Unico Ospedale della Provincia di PU è un palliativo,un placebo. Altro che rilancio della sanità l’Ospedale di Fano si sta svuotando di competenze a vantaggio di Pesaro, il San Salvatore sopravviverà cannibalizzando Fano.

La nuova struttura tanto decantata corre il rischio di non essere mai costruita vista la congiuntura economica. E così l’Unico Ospedale magicamente “nascerà “nella vecchia struttura del San Salvatore e il resto a Muraglia. A conti fatti i posti letto che la Regione vuole mettere a disposizione delle nostre realtà sono facilmente reperibili in quelle due strutture, perché costruire un nuovo ospedale?

Quanto “profetizzato” da Mezzolani si sta concretizzando e cioè “rafforzare il San Salvatore di Pesaro perché com’era non aveva né numeri né caratteristiche per andare avanti” Fano è stata fregata con l’avallo di una politica disinformata e complice.

Pesaro sopravviverà alla buona visto che le eccellenze andranno tutte ad Ancona. L’entroterra si troverà ad ospitare in alcuni casi lungodegenza e riabilitazione in altri vedrà alienate le attuali strutture per finanziare i progetti anconetani.

A questo punto le responsabilità di quanto accadrà nella nostra provincia sono chiare. Non sono da attribuirsi alla Regione Marche che chiaramente ha scritto nero su bianco quanto sta accadendo, ma a quei partiti a quegli amministratori che consapevolmente o inconsapevolmente hanno avallato un’operazione che si sta rivelando penalizzante per il territorio che avrebbero dovuto difendere e sostenere.

da Giancarlo D’Anna
Vice Presidente Commissione Sanità

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Martedì 2 agosto, 2011 
alle ore 22:11
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