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A Mombaroccio l’esposizione di due artisti nativi di Candelara

L’arte cerca casa in campagna! Sempre più spesso gli spazi espositivi delle città rimangono vuoti. Una delle cause sicuramente sono i costi diventati proibitivi (come quelli della benzina), soprattutto considerando il fatto che il mercato dell’arte è bloccato e vendere un’opera al giorno d’oggi è molto difficile. Di questa situazione ne hanno tratto vantaggio i piccoli centri, che sempre più spesso offrono gratuitamente agli artisti suggestivi spazi espositivi. Le Associazioni Culturali e le Pro Loco si trovano ad operare in questo ambito nel mondo dell’arte contemporanea.

La Pro Loco di Mombaroccio, in collaborazione con il Comune, durante l’estate ha realizzato all’interno dell’ex-chiesa di San Marco una serie di interessanti mostre; l’ultima vede protagonisti due artisti candelaresi: Piera Clementi e Marsilio Pianosi. Due artisti emergenti che nella loro vita lavorativa si sono occupati di altro ma che, nei pochi ritagli di tempo libero, hanno coltivato la passione per l’arte. Piera si è dedicata alla pittura ad olio ed in particolare a quella ad acquarello, mentre Marsilio, dopo una vita a creare mobili, ha deciso – conseguita la meritata pensione – di prendere in mano la sgorbia e di dedicarsi alla scultura in legno, ottenendo ottimi risultati anche nella manipolazione dei bozzetti in creta.

“Forme, energia e passioni: il quotidiano attraverso le pitture di Piera Clementi e le sculture di Marsilio Pianosi” è il titolo di questa esposizione. Il filo che accomuna le opere dei due artisti è che esse si ispirano a soggetti naturali, quelli che vediamo quotidianamente nello trascorrere della  nostra giornata. Piera ritrae soprattutto nature morte di fiori e paesaggi, mentre Marsilio spazia dalla figura umana a quella animale; in entrambi c’è una grande passione che anima la ricerca degli artisti ad indagare la realtà per immortalarla in un disegno o in una scultura.

Infine, l’ultimo elemento della ricerca alchemica della loro arte è l’energia, quella che si sprigiona ad esempio nel cavallo di Marsilio o quella del Cristo che si risveglia dal torpore della morte e si rialza, o ancora quella generata dall’amore che si visualizza in un appassionato bacio o in un focoso incontro amoroso. Un tema molto sentito dall’artista è quello dell’amore carnale che bene riesce ad incanalare ed esprimere l’energia che l’artista trasmette alle sue opere; nelle sue opere, l’amore carnale passionale diventa quasi forza bruta, incontrollabile, mentre in altre, come nel bacio del ragazzo sul collo della fidanzata, diventa come un fremito improvviso.

Un’energia diversa è quella invece espressa dagli acquarelli di Piera: nelle sue opere c’è l’energia della vita. Le sue belle e pompose nature morte di fiori sono tali perché in esse la natura continua a vivere attraverso l’acqua e l’ossigeno che le nutre, mentre Piera dipingendoli, li rende immortali; la loro bellezza durerà oltre la vita stessa di questi fiori che per la legge della natura presto si appassiranno. Nei paesaggi c’è l’energia degli eventi atmosferici, della notte che con le sue tenebre blu ricopre tutto ed avvolge le forme, percettibili solo perché a rischiararle c’è la luce lunare o luci artificiali prodotte degli uomini. Nel paesaggio notturno di Candelara ci sono echi alla grande pittura materica di Van Gogh.

La mostra, allestita dal 2 al 16 settembre presso l’ex-chiesa di San Marco in Mombaroccio, rimane aperta dal martedì alla domenica dalle ore 16 alle 19.

 
da Lorenzo Fattori

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Domenica 2 settembre, 2012 
alle ore 10:45
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