Fano: preoccupante la situazione economica della cittadina
Una lettera aperta dell’Amministrazione Comunale fa il punto della situazione fra luci ed ombre
La situazione delle attività economiche e produttive della città di Fano presenta un quadro preoccupante in virtù della pesante crisi economica che stiamo attraversando. La pressione fiscale con le tasse sul lavoro e sugli immobili sta di fatto frenando anche le poche attività che con fatica vogliono continuare a produrre e a creare opportunità di lavoro.
Nell’anno 2012 di 7024 imprese 448 sono risultate di nuova iscrizione mentre 474 hanno cessato, con una concentrazione nelle attività artigianali e legate alle costruzioni e alle attività manifatturiere. Dato il contesto, anche quest’anno la giunta comunale presenterà un bilancio ove non saranno presenti aumenti di tasse, in particolar modo con l’aliquota base sulle prime case e con l’aliquota 0,97 (il massimo è 1,06) quindi invariata sulle seconde case e su tutti gli altri immobili commerciali, artiginali e produttivi. Abbiamo inoltre bloccato ogni possibile aumento degli oneri di urbanizzazione.
La situazione per quanto riguarda le attività commerciali di vicinato e le medie strutture parla di 86 aperture a fronte di 80 cessazioni e di 59 subingressi nell’anno 2012. La contrazione dei consumi di circa il 35% nell’alimentare e circa il 50% nel non alimentare èinnanzitutto la prima causa di difficoltà per le imprese commerciali che stanno comunque resistendo grazie al sacrificio e alla qualità proposta e anche grazie alla connotazione di piccolo e medio commercio data in questi anni alla città dall’amministrazione comunale.
In particolare questa giunta comunale ha sempre riaffermato con atti concreti e politiche di attenzione e di sviluppo la centralità del centro storico e le sue attività economiche come elemento essenziale dell’economia locale. Pertanto abbiamo difeso questa politica e rilanciato l’azione proprio in questa direzione mettendo in campo iniziative anche con i privati. L’intervento diretto dell’amministrazione e le collaborazioni con i privati e e le fondazioni hanno permesso la realizzazione: della Mediateca Montanari ora gestita dal comune, la sede universitaria al San Michele, il mantenimento sedi scolastiche medie inferiori in centro storico, l’alienazione del Palazzo Bracci Pagani per finalità culturali quali la realizzazione di una galleria d’arte moderna, l’illuminazione delle mura romane, una parte del Sant’Arcangelo potrebbe trasformarsi presto in casa dello studente e una parte oggetto di riqualifica con uffici e negozi fermo restando l’ubicazione della scuola media, la valorizzazione di una parte dell’Istituto Pie Venerini.
Al contrario di Pesaro, ad esempio, abbiamo mantenuto il mercato cittadino in piazza e in centro storico con non pochi sacrifici, prediligendo lo svolgimento delle più importanti iniziative di aggregazione e legate alla tradizione per le vie del centro quali: Carnevale, Fano dei Cesari, Notte dei saldi, Fiera mercato dell’Antiquariato, Festa dei fiori, Mercato di campagna amica e dei produttori agricoli locali, le iniziative a teatro e alla Corte Malatestiana ecc… E poi la risoluzione della convenzione per la realizzazione del parcheggio Vanvitelli, la realizzazione del parcheggio allo Sferisterio (ex capannoni dei carri) e l’apertura del parcheggio della caserma. Il nuovo piano della viabilità realizzato di concerto con le categorie economiche. E ancora la riqualifica di via da Serravalle e via Montevecchio e del giardino Bracci, la sistemazione di piazza Andrea Costa nonché la possibilità di sfruttare al meglio il suolo pubblico per i locali e ristoranti nonostante questo sia da molti criticato.
Continueremo in questa direzione cercando di fare sempre il meglio per il centro storico e per il commercio. Però non possiamo dimenticarci delle periferie soprattutto oggi che il dibattito è spostato tutto su di una variante. L’area dell’ex zuccherificio, sita all’ingresso della parte sud della città, già esistente da diversi anni, nell’attuale stato è una delle brutture più grandi che abbiamo e non possiamo non cercare di sistemarla e valorizzarla per rendere, anche quel quartiere, degno della terza città delle Marche, tanto che una parte di esso verrà demolito. Questa giunta ha più volte scongiurato la possibilità di insediamento di un altro ipermercato e della grande distribuzione, cosi come era previsto quando ci insediammo nel 2004. Pertanto anche oggi non si tratta assolutamente di grande distribuzione, come qualcuno vuole far credere, sono 7500 mq di superficie di vendita suddivisi in tre blocchi senza alcuna possibilità’ di ampliamento e che con ogni probabilità proporrà merceologia ben diversa da quella che si trova in centro storico.
In questi tre anni abbiamo più volte rivisto il progetto cogliendo proprio le richieste dei commercianti e delle categorie con una sforbiciata al commerciale proposto e all’abbattimento di 10.000 mq di capannoni. Inoltre l’intero costo di costruzione che incasserà l’amministrazione sarà vincolato alle opere di riqualificazione del centro storico e dei centri commerciali di quartiere oltre ad ottenere 2000 mq di spazi per il pubblico e la riqualifica e ristrutturazione delle case coloniche presenti in loco. A questo progetto sono legate decine di attività’ imprenditoriali, in particolar modo artigianali, del nostro territorio e che rappresentano anch’esse un importante e decisivo segmento dell’economia locale oggi in crisi.
Abbiamo il dovere e la responsabilità, dopo aver avuto ampi ed esaustivi confronti, di affrontare anche le tematiche apparentemente più spinose per consentire un equilibrato sviluppo dell’economia cittadina, consapevoli di aver affrontato sempre con oculatezza e spirito collaborativo ogni questione e con l’augurio che la situazione economica possa presto vedere la rotta invertita così da consentire a tutti valutazioni più serene.
dal Comune di Fano
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