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Bollo e auto storiche, buone notizie per gli appassionati delle Marche

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Auto storicheAnche nelle Marche, come in altre regioni italiane, il pagamento del bollo per i veicoli storici è un problema che crea preoccupazioni agli appassionati di auto d’epoca. Riportiamo di seguito gli ultimi interessanti sviluppi sulla questione. Ecco un documento trasmesso dall’Ufficio del Difensore Civico delle Marche che conferma nuovamente la correttezza dell’interpretazione fornita dal RIVS in merito ai benefici fiscali per i veicoli ultraventennali.


Con la pronuncia n. 735 del 01/7/2013 il Pubblico Ufficiale conferma infatti nella sostanza la linea interpretativa fatta propria dalla Corte di Cassazione nelle sue più recenti pronunce in materia. Secondo l’opinione pervenuta

 “Al detentore di auto storica (può) essere consentita una autonoma dichiarazione sulle caratteristiche minime per accedere all’esenzione, presentando la relativa autocertificazione con allegato il certificato di storicità RIVS (Registro Italiano Veicoli Storici) a dimostrazione dell’interesse collezionistico del veicolo

Il Difensore Civico delle Marche, nella sua pronuncia, segue quindi un orientamento in controtendenza rispetto a diverse regioni italiane, tra cui la stessa Regione Marche, che

 “continuano a richiedere l’onerosa iscrizione al Registro ASI per poter accedere ai benefici di legge

Il DGR n. 592 del 14/04/2009 impone difatti ai contribuenti marchigiani, in assenza di specifica e chiara determinazione annuale da parte di ASI, come previsto dall’articolo 63 della Legge 342/2000, la presentazione dell’attestato di storicità emesso dalla stessa ASI ai fini fiscali.
La pronuncia del Difensore Civico invita quindi la Regione Marche a modificare la Delibera di Giunta attualmente in vigore, considerando

maggiormente condivisibile, anche sotto il profilo del rispetto del principio di semplificazione dell’azione amministrativa che trova indubbia e concreta applicazione nell’istituto dell’autocertificazione, accettare la dichiarazione sostitutiva del’atto di notorietà quale documento valido a dimostrare la rilevanza storica e collezionistica di auto ultraventennali, evitando l’obbligatoria iscrizione all’ASI.

Sebbene il RIVS sostenga da tempo che la soluzione più idonea non sia quella dell’autocertificazione, ma quella adottata dalle Regioni Umbria e Piemonte, le quali riconoscono la libertà dei cittadini di rivolgersi anche ad altre associazioni impegnate nella tutela dei veicoli storici, o, ancora meglio, una riforma complessiva della Legge Statale, la pronuncia del Difensore Civico rappresenta in ogni caso dimostra in maniera inequivocabile che la richiesta dell’attestato ASI non trova alcun fondamento nella legge attualmente in vigore.

da rivs.it

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 5 marzo, 2014 
alle ore 19:27
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