E’ stato interrogato nella mattinata di lunedì 16 luglio don Giangiacomo Ruggeri, il prete portavoce del Vescovo di Fano arrestato con l’accusa di abusi sessuali su una minorenne. Rinchiuso in isolamento da venerdì 13 luglio nel carcere di Villa Fastiggi di Pesaro, l’uomo ha risposto alle domande poste dal gip Lorena Mussoni, secondo il legale, avv Gianluca Esposito, “con completezza di informazioni e in assoluta trasparenza”.

Già prima dell’interrogatorio di garanzia, la Diocesi di Fano aveva preso i primi provvedimenti, sospendendo l’uomo da ogni ministero pastorale e da ogni atto sacramentale.

L’uomo non si è avvalso della facoltà di non rispondere nonostante in un primo momento il suo legale avesse dichiarato che questa possibilità non era poi così remota: “Dipende tutto dalle condizioni psicofisiche di don Giacomo” aveva detto l’avvocato respingendo ogni affermazione che sostiene sia stata dettata “dal forte stress psicofisico dell’esperienza dell’arresto e del carcere“.
Frasi con le quali sembra che il parroco della Chiesa di Santa Maria in Orciano di Pesaro e portavoce dell’ordinario diocesano abbia riferito di “aver sbagliato“.

La difesa non ha ancora chiesto la scarcerazione del parroco 43enne, perché la Procura della Repubblica deve sentire la minorenne coinvolta, ma una volta acquisite le dichiarazioni della vittima dei presunti abusi, si deciderà se mantenerlo in carcere oppure concedere un’altra forma detentiva più leggera.

di Carlo Leone