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Trenta anni di carcere all’omicida di Lucia Bellucci

L'avvocato veronese Ciccolini condannato con rito abbreviato, disposti i risarcimenti ai familiari

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L'avvocato veronese Vittorio Ciccolini e l'estetista di Pergola Lucia Bellucci

Celebrato a Trento il processo per l’omicidio di Lucia Bellucci, l’estetista pergolese uccisa nel 2013 a Pinzolo, in Trentino, dall’ex fidanzato di Verona Vittorio Ciccolini. Il giudice Carlo Ancona ha stabilito per l’avvocato 46enne una condanna a trenta anni di carcere oltre all’interdizione dai pubblici uffici e ai risarcimenti danni per i familiari della vittima.

Lucia Bellucci venne uccisa la sera del 9 agosto, dopo una cena tra i due ex fidanzati a Spiazzo Rendena, con quattro coltellate. L’accusa parlò di omicidio premeditato perché accecato dalla rabbia dato che la donna voleva rompere la storia con Ciccolini. Due le aggravanti: la minorata difesa per averla portata in una zona dove non poteva chiedere aiuto e i motivi abbietti, la vendetta per la decisione di troncare il fidanzamento.

Al processo con rito abbreviato sul reo confesso 46enne di verona erano presenti i familiari della vittima, parti “offese” così come si è costituito il fidanzato (il medico catanese Marco Pizzarelli), il sindaco di Pergola Francesco Baldelli e l’associazione veronese contro il femminicidio “Isolina”. A tutti tranne che a quest’ultima è stato riconosciuto il risarcimento, perché ritenuto da decidere in separata sede con giudizio civile.

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