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Crisi ristorazione: migliaia a rischio

La recessione economica si sta facendo sentire anche nel settore della ristorazione. La perdita di due punti percentuali di Pil nazionale prevista per il 2009 sarà un colpo di mannaia per il turismo in genere e per quello legato alla ristorazione.


Il prodotto interno lordo dell’intero  settore rischia infatti di ridursi di 3,7 miliardi di euro. Se questo scenario non dovesse mutare, nel 2009 potrebbero chiudere  20mila pubblici esercizi con un riflesso pesante sui posti di lavoro, con il rischio di circa 100mila nuovi disoccupati.

«Abbiamo dichiarato lo stato di crisi del settore – ha commentato Renato Pinto, presidente provinciale Fipe – ed è necessario che si intervenga più decisamente sugli strumenti di politica economica. Da parte nostra stiamo facendo tutto il possibile per venire incontro alla clientela e incentivare i consumi, ma questo da solo non basta».

“Nel corso della recente Fiera dell’alimentazione tenutasi a Rimini – precisa il Segretario Fipe-Confcommercio Marco Arzenisi è attentamente analizzata la situazione del settore di crisi i cui fattori si possono riassumere in tre concetti fondamentali: minore propensione al consumo dovuta a problemi economici; importante diversificazione negli usi dei consumi stessi; presenza di un mercato parallelo che crea notevoli sacche  di abusivismo e concorrenza sleale. A fronte di queste problematiche sono state individuate anche possibili soluzioni che vanno da politiche di mantenimento dei costi senza però incidere sulla professionalità; una cultura dell’essenziale che non agisca sul fattore prezzo ma su una maggiore offerta di servizi; una pressante richiesta di snellimenti burocratici principalmente sul mercato del lavoro ed un riconoscimento della centralità del settore in riferimento al nostro prodotto turistico”.

Anche sul fronte turistico le previsioni non sono certo incoraggianti. Per quest’anno l’Italia rischia di vedere tanti turisti rinunciare alle vacanze  con un calo di presenze pari al 3,8%.

Dai primi segnali risulta che a disertare l’Italia saranno soprattutto tedeschi, inglesi, americani e russi, condizionati anche dai penalizzanti provvedimenti sull’alcol.

Da Fipe- Confcommercio

 

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Venerdì 20 febbraio, 2009 
alle ore 14:18
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