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Ingresso del nuovo Parroco, don Ivan Bellomarì a Frontone

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Don Ivan Bellomarì è stato nominato nuovo parroco di Frontone, entrando ufficialmente domenica 1 marzo ore 17. Continuerà, però, a servire anche la sua comunità di Acquaviva che, sei anni fa, lo ha accolto con grande affetto.


Con quali sentimenti sta vivendo il suo ingresso nella parrocchia di Frontone?

«Da sei anni servo la comunità di Acquaviva. Quando sono arrivato, nel 2003, sono stato accolto dalla gente del posto con grande affetto. Con questi sentimenti, ma anche con un po’ di apprensione, ora sono pronto ad andare a Frontone, realtà molto più grande di Acquaviva. Spero di avere la stessa accoglienza che ho ricevuto qui».

Frontone è stata servita per 40 anni: in che modo pensa di valorizzare l’eredità del suo predecessore?

«Cercherò di non stravolgere nulla, ma di valorizzare e dare continuità all’operato di chi ha servito prima di me la comunità di Frontone. Ovviamente, con il tempo, cercherò di apportare qualche piccola novità. Mi piacerebbe, ad esempio, consolidare il rapporto con il mondo dei giovani, curare nei dettagli la liturgia e magari creare anche un coro visto che sono, da sempre, appassionato di musica».

Continuerà a servire anche la parrocchia di Acquaviva, ipotizzando così un’unità pastorale come chiede anche il Vescovo?

«Il nostro Vescovo, in questo senso, è stato molto chiaro: “Un prete, due parrocchie”. Io rimarrò parroco di Acquaviva che, in questi anni, ho valorizzato molto a partire proprio dalle migliorie strutturali apportate alla chiesa, ma servirò due comunità. Per questo dovrò dosare al meglio le mie energie pastorali».

Don Ferdinando Radicchi lascia il testimone a don Ivan Bellomarì. In questa intervista si racconta e ricorda, con nostalgia, i bei tempi passati a Frontone.

Dopo quarant’anni di servizio a Frontone quali sono i suoi stati d’animo?

«Il primo sentimento è, senza dubbio, il rammarico. Per noi sacerdoti, la parrocchia è come una sposa, ci unisce a lei un legame profondo, intimo e spirituale. Voglio sottolineare comunque che il mio distacco da Frontone sarà solo fisico, perché il mio cuore rimarrà sempre legato ai miei parrocchiani».

Un ricordo bello ed uno un po’ meno di questi quarant’anni passati al servizio della comunità di Frontone.

«Sicuramente mi piace ricordare tutti i lavori di ristrutturazione che sono riuscito a realizzare in questi anni, come ad esempio, nel 1985, il nuovo presbiterio e nel 2003 tutte le chiese presenti nel territorio. Dal punto di vista spirituale, ho diffuso la devozione al Cuore Immacolato di Maria ed ho sempre cercato di fare attività missionaria. Un ricordo un po’ meno bello è sicuramente il rapporto con i giovani. Ultimamente, infatti, nonostante gli sforzi, i ragazzi partecipano molto poco alla vita parrocchiale».

Quali consegne affida a don Ivan, nuovo parroco?

«La comunità di Frontone è molto devota alla Madonna. Ci sono, infatti, ben dodici chiese dedicate alla Vergine. Vorrei che, anche con don Ivan, questa devozione, così radicata tra la gente, potesse continuare».

Da Don Giacomo Ruggeri
Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Sabato 28 febbraio, 2009 
alle ore 14:07
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