Lupus in Fabula: le zone 30 di Fano
Da qualche settimana nella città di Fano sono apparsi dei cartelli stradali con su scritto “zona 30”: si trovano in Via Papiria, all’ingresso di Fenile, su Via Pisacane, ecc.
La Zona 30 è una importante forma di intervento urbanistico per moderare il traffico nella viabilità urbana e quindi aumentare la sicurezza stradale. Mentre in Europa esistono dagli anni ’80 in Italia sono state introdotte nel 1995 all’interno delle Direttive per la redazione dei P.U.T.. Il servizio mobilità urbana del comune di Fano se ne accorge solo ora, e applica questo strumento nel peggiore dei modi.
Le Zone 30, di solito, interessano singole zone urbane con ridotto movimento viecolare, cosiddette “isole ambientali”, che a volte possono estendersi ad interi quartieri, o “zone a traffico pedonale privilegiato” (vedi: Regolamento di esecuzione e attuazione nuovo codice della strada), sono delimitate da strade in cui la velocità non supera i 50 km/h, e comportano molteplici interventi strutturali quali: restringimenti di carreggiata, incroci rialzati a livello di marciapiede, disassamenti orizzontali della sede stradale, rallentatori acustici e ottici, piste ciclabili e marciapiedi, alberature e siepi, e spesso una diversa pavimentazione. Chi entra in una Zona 30 lo percepisce non dal segnale stradale, ma principalmente dall’arredo urbano che induce a moderare la velocità e a dare la precedenza, a pedoni e ciclisti.
La progettazione di tali aree deve procedere per ambiti residenziali e non per aste stradali o per singoli nodi.
Il Comune di Fano ha fatto esattamente il contrario di tutto questo, dimostrando ancora una volta l’approssimazione, la superficialità e l’ignoranza delle norme e delle buone pratiche, che caratterizzano ormai quasi ogni provvedimento sul fronte della mobilità.
La delimitazione eseguita dal Comune infatti riguarda poche decine di metri di singoli assi stradali, caratterizzati da alte velocità di percorrenza (es. Via Papiria) e, con all’interno solamente un dosso stradale. Quindi il risultato è praticamente nullo, ed il limite dei 30 km/h serve solo a confondere l’incredulo automobilista, che non fa a tempo a rendersi conto del segnale di inizio Zona 30, che è già arrivato al segnale fine Zona 30.
Invitiamo quindi l’Assessore ed il Dirigente dell’Uff. Mobilità a studiarsi un po’ meglio la materia e a realizzare delle vere ZONE 30, senza confondere i cittadini.
Da Lupus in Fabula
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