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Febbre suina: Confcommercio preoccupata da confusione mediatica

Arriva la “psicosi” da febbre suina e i macellai così come i ristoratori temono un problema di diffusione mediatica di messaggi fuorvianti.
 

“Leggere dai giornali o sentir parlare dalla televisione  di maiali infetti  – riporta una nota della Confcommercio di Pesaro e Urbino – crediamo che non possa che generare paura. Temiamo che si scateni un’influenza mediatica così come accadde per l’aviaria”. Dai negozi di carni così come dai ristoranti, per fortuna, “per ora non arrivano segnali di calo dei consumi, la gente sta andando normalmente a comprare o consumare carne di maiale, anche se dalle domande che vengono poste si evidenzia una carenza di informazione”. Per quanto riguarda poi il pericolo che la carne infetta viva  possa giungere in Italia, viene sottolineato che “la possibilità è meno dello 0,000 % e che anche se si verificasse una possibilità di questo tipo, non ci sarebbe pericolo visto che il contagio avviene da persona a persona così come avvenne per l’influenza aviaria”. La Confcommercio sottolinea poi come il mercato nazionale ed europeo di carne di maiale “è autosufficiente e l’Italia, dove i controlli sanitari sono di gran lunga i più efficaci, è addirittura un grande esportatore”
 
Da Confcommercio Pesaro-Urbino
Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 29 aprile, 2009 
alle ore 19:02
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