Provincia di Pesaro Urbino: ecco cosa faranno i 540 dipendenti dell’ente pubblico
Riflessione della Cgil in merito alla Riforma sulle province

Cosa faranno tutto il giorno i 540 dipendenti della Provincia che ogni mattina entrano nel palazzo di via Gramsci? La risposta alla domanda che troviamo anche sulla stampa locale è molto semplice: fanno esattamente quello che facevano prima. La riforma (prevista dalla Legge 56/2014 ) infatti, per quanto riguarda il riordino delle funzioni degli enti locali, entrerà in vigore solo il 1° gennaio 2015.
A partire da quella data le funzioni che eserciteranno le Province saranno in gran parte simili a quelle attuali, ovvero: funzioni di pianificazione territoriale e coordinamento, tutela e valorizzazione dell’ambiente, pianificazione dei servizi di trasporto pubblico, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale nei tratti di competenza, programmazione provinciale della rete scolastica; raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali, gestione dell’edilizia scolastica, controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità.
Inoltre, sempre secondo quanto prevede la legge: cureranno lo sviluppo strategico del territorio e della gestione di servizi in forma associata; cureranno le relazioni istituzionali con province, province autonome, regioni, regioni a statuto speciale ed enti territoriali di altri Stati con esse confinanti.
Infine, la Provincia potrà (secondo quanto stabilito dal comma 87), d’intesa con i Comuni, esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive.
Ma tutto questo a partire dal 1° gennaio 2015. Pertanto oggi i dipendenti delle Province fanno esattamente quello che facevano prima.
Lo fanno per uno stipendio fermo al 2009, con un salario accessorio quasi azzerato e ogni anno rimesso in discussione, senza neanche ricevere più i buoni pasto.
Tuttavia, occorrerebbe riflettere sul fatto che i 540 dipendenti della Provincia di Pesaro Urbino continueranno a svolgere il proprio lavoro in un clima dove molta parte dell’opinione pubblica li ha già etichettati come lavoratori inutili, di un ente inutile.
da: Cgil Pesaro
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