Pesaro, bagnini infuriati dopo la protesta a Roma “Una proroga? Non serve a nulla”
Delusi ed arrabbiati i bagnini pesaresi che in pullman sono tornati da Roma dove si erano recati per protestare contro le modifiche ai termini delle concessioni demaniali indicate dall’Unione Europea. La folta delegazione (una quarantina di operatori) guidata da Riccardo Battisti, responsabile dei concessionari di spiaggia della CNA e dal presidente CNA di Pesaro, Sabina Cardinali è tornata a casa con il classico pugno di mosche e con la classica via d’uscita italiana alle infrazioni con la Ue: una proroga.
“Nell’incontro con il Governo – dice infatti Battisti – i concessionari di spiaggia sono riusciti solo ad ottenere una dilazione della procedura d’infrazione e non una risoluzione definitiva del problema così come invece era richiesto dai nostri operatori”.
“In sostanza – spiega il responsabile CNA – il Governo, attraverso il ministro Raffaele Fitto, si è impegnato ad ottenere una dilazione (si dice al 2014 anche se non è detto che questa venga accettata), che rinvia il problema ma non lo risolve”.
Se non interverranno nuovi elementi, secondo la CNA, ogni sei anni le concessioni demaniali (quindi interi tratti di arenile, zone portuali e balneari come nel caso di Pesaro), saranno rimesse all’asta per favorire la concorrenza ed il libero mercato. Un provvedimento che andrebbe a colpire i concessionari di spiaggia italiani e anche diversi cantieri navali che insistono sul porto.
Si tratta infatti di imprese che hanno investito negli anni decine di migliaia di euro per il miglioramento delle loro imprese e che su queste hanno programmato interventi anche per il futuro. In alcuni casi si tratta di attività che si sono trasmesse di padre in figlio, di generazione in generazione, dai primi del Novecento ad oggi.
Facile prevedere quali potrebbero essere le conseguenze per un provvedimento come quello indicato dalla Ue che non ha potuto tenere conto delle specificità italiane “per mancanza – ribadisce Battisti – delle necessarie osservazioni dell’esecutivo. In sostanza il Governo, non potendo porre rimedio ai danni fatti a suo tempo, è ora costretto a chiedere una proroga”.
“Ma un rinvio ai bagnini non basta– aggiunge il presidente della CNA di Pesaro, Sabina Cardinali – perché qui si tratta di centinaia di famiglie (da Gabicce a Marotta), che vivono delle loro attività. Concessioni in cui spesso lavora tutto il nucleo familiare, che hanno fatto investimenti per decine di migliaia di euro che vedono minacciato il loro futuro.
La proroga e l’istituzione di un tavolo tecnico nazionale (al quale partecipa anche la CNA), non ci bastano. Sono misure d’emergenza che non risolvono il problema. Occorre che la questione italiana sia affrontata in sede Ue. Per questo abbiamo attivato gli uffici CNA di Bruxelles per cercare di portare a conoscenza il caso Italia”. Intanto i bagnini pesaresi ringraziano l’onorevole Massimo Vannucci, unico dei parlamentari pesaresi che si è visto alla manifestazione e che è intervenuto a sostegno della categoria.
dalla CNA di Pesaro
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