Aggressione di Marotta, carabinieri effettuano quattro arresti
Manette ai polsi per i due aggressori, il mandante e chi prestò l'auto da cui si è partiti per le indagini

Sono stati arrestati in quattro per l’aggressione avvenuta al Bar Oasi, sul lungomare di Marotta, la scorsa estate. Nell’occasione venne pestato a sangue e lasciato esanime a terra un49enne di Mondolfo, Stefano Morbidelli, vittima di un regolamento di conti per il quale sono finiti in manette quattro uomini.
Si tratta di un 42enne di Loreto, M.C. e di un 29enne di Vieste, G.C., ritenuti essere gli esecutori materiali del pestaggio; A.P. 40enne di Porto Recanati è – secondo l’accusa – il mandante dell’aggressione a cui avrebbe partecipato – in maniera indiretta, ovvero fornendo l’auto, una Bmw grigia – anche RG, un 30enne di origini slave residente a Jesi.
Dall’episodio del 12 luglio a martedì 11 novembre, data dell’arresto, sono passati dunque tre mesi: tre mesi di indagini che hanno portato i Carabinieri all’esecuzione della custodia cautelare in carcere per i quattro, come richiesto dal pubblico ministero e stabilito dal Gup del tribunale di Pesaro, per evitare i rischi di inquinamento delle prove e di fuga, oltre che di reiterazione del reato, considerata la pericolosità dei soggetti.
Ai quattro arrestati si è arrivati grazie a un carabiniere che annotò la targa dell’automobile utilizzata per la fuga dopo il pestaggio, grazie al riconoscimento dei testimoni di uno degli aggressori tramite le fotosegnaletiche e grazie alle intercettazioni telefoniche.
Le indagini però non sono concluse: si deve ancora cercare di far luce sul vero movente dell’aggressione, fortunatamente non impunita dopo tre mesi di accertamenti e soprattutto dopo due mesi di prognosi per Morbidelli.
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