Doppia data a Urbino per “Il piacere dell’onestà” di Pirandello

Leo Gullotta torna ad affrontare con Il piacere dell’onestà un altro testo pirandelliano dopo L’uomo, la bestia e la virtù con cui aveva ottenuto uno straordinario successo di critica e di pubblico: 95.000 presenze in tutta Italia nei tre anni di tournée e la candidatura come miglior attore protagonista ai Premi Olimpici del Teatro 2008. La commedia porta in scena uno dei temi cari a Pirandello: l’onestà, una scelta ponderata e voluta da Leo Gullotta che affronta l’opera con lo stesso gruppo artistico del precedente spettacolo.
Messa in scena per la prima volta il 27 novembre 1917 da Ruggero Ruggeri con la sua compagnia nel teatro Carignano di Torino, Il piacere dell’onestà, il cui disegno drammaturgico è tratto dalla novella Tirocinio del 1905, racconta di Angelo Baldovino, uomo fallito e di dubbia moralità, che accetta solo per il piacere dell’onestà di sposare Agata, ragazza di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo maritato, il rispettabile marchese Fabio Colli.
“Onestà, parola di grande effetto per il periodo in cui Pirandello concepì la sua opera, parola di lacerante contesto in questa nostra travagliata epoca – scrive il regista Fabio Grossi – dove prodotti e momenti di vita vissuta vengono modificati in maniera cangiante e definente, sull’orlo di un dramma che si pone di fronte all’eterno aut aut di una società alla ricerca di un’equa liceità. Per questo l’elaborazione da me curata, elimina tutti quei termini che oggi giorno risulterebbero obsoleti e poco rapportabili ad una situazione di verità. Proprio questa verità, sarà il veicolo per comunicare quello che il pensiero pirandelliano ha voluto trasmettere nell’epoca del suo essere concepito. Nella visione pirandelliana, il nostro protagonista nell’indossare il costume dell’Onesto, adotta il colore del diverso, in una fauna di anime mostruose, e la condotta morale del Baldovino diventa da questo momento inattaccabile e questi si chiude dentro la propria onestà sfidando convenzioni sociali ed egoismi personali.”
Accanto a Gullotta, nel ruolo di Angelo Baldovino, Martino Duane, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi, Valentina Beotti, Antonio Fermi, Federico Mancini e Vincenzo Versari. Le scene e i costumi sono di Luigi Perego, le musiche di Germano Mazzocchetti e le luci di Valerio Tiberi.
Per informazioni e biglietti: Amat 071 2072439, www.amat.marche.it.
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