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Fano, la raccolta dei rifiuti “porta a porta” non può attendere

Contenitori per la raccolta differenziataIl progetto di potenziamento della raccolta differenziata con il sistema del “porta a porta”, a circa sei mesi dal primo annuncio, sembra aver incontrato un nuovo ostacolo. La contrarietà all’aumento delle tariffe espressa dai commercianti al tavolo della “consulta economica” fa riflettere molto gli amministratori fanesi, tanto da far dubitare sulla loro effettiva volontà di dar corso al progetto, che entro il 2013 dovrebbe interessare tutta la città.

 

Il comune di Fano nel 2009 ha raccolto in maniera separata circa il 29% dei rifiuti domestici prodotti, invece della soglia minima obbligatoria del 50% e ciò comporta che per l’anno in corso l’eco-tassa regionale sarà di 24 € a tonnellata invece di 10 €. Questi 14 € di differenza, per ogni tonnellata di rifiuto portato in discarica, saranno pagati dagli utenti spalmati sulle bollette.  Quindi anche a non fare nulla ci si rimette economicamente.

Non sappiamo se l’aumento della tariffa del 30% in 4 anni sia evitabile, ma sicuramente è meno della metà di quanto aveva chiesto Marche Multiservizi agli utenti pesaresi per il “porta a porta.

Se il comune pretende il rispetto di propri regolamenti ed ordinanze non si può  sottrarre all’obbligo di rispettare la legge nazionale, che giustamente impone la raccolta differenziata come prioritario sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Siamo convinti che i cittadini sono pronti a collaborare ed a sostenere il maggior onere economico se saranno adeguatamente informati e supportati dalla pubblica amministrazione e dall’Aset. Ovviamente ci saranno anche coloro che non vogliono cambiare le proprie abitudini e che se ne fregano dell’esaurimento della discarica o della costruzione di un inceneritore, ma la giunta fanese deve operare per il bene comune, nel rispetto delle leggi.

Il progetto predisposto dall’Aset (sistema ibrido) è un buon compromesso tra la raccolta “porta a porta” spinta e la raccolta di prossimità, tra obiettivi di risultato e necessità di contenere le spese e gli investimenti.

Occorre ribadire che solo con il “porta a porta” si possono raggiungere e superare le soglie stabilite dalla legge di raccolta differenziata e solo con questa metodologia si può evitare la migrazione o l’abbandono dei rifiuti, ridurne la produzione ed applicare la “tariffa puntuale”. La “tariffa puntuale” è quella secondo cui ognuno paga in base ai rifiuti che produce e che non vengono riciclati: un meccanismo che premia chi inquina di meno.

Quindi è necessario che il Comune estenda la raccolta differenziata a tutto il territorio, secondo il progetto predisposto da Aset e già applicato nel quartiere del Vallato; ben vengano aggiustamenti se servono a rendere il servizio più efficace e meno costoso, ma non si può perdere altro tempo.

Ricordiamo che il T.a.r. della Campania ha condannato un sindaco e tre dipendenti a pagare di tasca propria il danno erariale dovuto alla mancata o insufficiente applicazione della raccolta differenziata. Non vorremmo che il caso si ripeta per gli amministratori fanesi.

dall’Associzione Lupus in Fabula

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 7 aprile, 2010 
alle ore 20:48
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