Una mossa azzardata da parte dell’Assessore Silvestri quello di predisporre un registro Comunale in cui possono essere raccolte e conservate le dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario “Testamento biologico” in assenza di normativa nazionale il testo è stato approvato solo in Senato a marzo, quindi, è passato alla “Commissione Affari della Camera”.

Verrà  discussa in aula, forse, solo a dicembre? Perciò il Parlamento non si è ancora pronunciato. I legislatori, ossia il Parlamento, e non i Consigli Comunali, devono o possono intervenire su un tema delicato qual’è il testamento biologico.

Perciò, perchè  l’Assessore Silvestri ha voluto fare fughe in avanti? Il registro dei testamenti biologici ha si la facoltà di istituire un elenco di avvenuta redazione di testamento biologico ma non di prenderne in consegna una copia. In pratica, la dichiarazione di volontà deve essere espressa davanti ad un notaio (come già è possibile fare) e conservata o dall’interessato o da un suo fiduciario.

L’eventuale acquisizione della copia della dichiarazione da parte del Comune sarebbe possibile soltanto dopo l’autorizzazione del garante della privacy, visto che si tratta di conservare dati sensibili (così la legge 675/96 definisce gli elementi relativi allo stato di salute, alle convinzioni religiose, alle idee politiche, all’orientamento sessuale delle persone).

Cade, quindi, anche la motivazione di coloro che, con l’istituzione di un registro in Comune intendono sanare una ingiustizia economica, andando incontro alle persone che non possono permettersi di andare dal notaio a seguito di tutto questo e per vera convinzione, come rappresentanti dell’ UDC di Fano e come cattolici siamo contrari a questa iniziativa intrapresa dall’Assessore Silvestri, non contemplata dall’accordo di governo e dal programma elettorale.  

da Davide Delvecchio