Cina: la moltiplicazione dei “missionari”, D’Anna prepara un “regalo” per l’ambasciatore cinese
Per commemorare il Missionario Padre Matteo Ricci e per fare affari sono partiti, con la Regione Marche, 128 “in missione” a Shangai di cui “solo trenta imprenditori” fa notare il Presidente di Confindustria Marche Paolo Andreani che non era parte della Missione.
Andreani non si ferma lì e pone seri interrogativi anche su risultati e prospettive di tale “missione” infatti dichiara “in questo momento le nostre aziende farebbero meglio a guardare al mercato europeo e al mercato del nord Africa, più vicino a noi e più facilmente raggiungibile”.
Non ha tutti i torti , il Presidente di Confindustria,visto che sopratutto in Africa, oltre che in Europa c’è un vero assalto cinese che andava possibilmente anticipato, contenuto e non inseguito. Mentre Andreani attende, e noi con lui “ quanti ordini sono stati portati a casa al termine di questa missione”.
Un altro imprenditore, Della Valle, si dichiara” contento di come stanno andando le cose”e aggiunge “Delocalizzare è un problema che non esiste, nel senso che quando un’azienda decide che per la propria reputazione, per il proprio business è meglio delocalizzare può farlo tranquillamente, a patto che lo dica-con chiarezza ai suoi consumatori“.
Aggiungiamo noi, la stessa chiarezza dovrebbe esserci con i lavoratori italiani che grazie alla delocalizzazione sono rimasti a mani vuote. Stessa chiarezza coi lavoratori cinesi, che non sono più bravi dei nostri, ma sfruttati a tal punto che il numero dei suicidi preoccupa le stesse autorità cinesi. Senza tener conto dello sfruttamento del lavoro minorile e quello dei “campi di rieducazione”che in Cina è diffusissimo.
Sappiamo che dei “diritti” di chi lavora il business non tiene conto come non tiene conto dei Diritti Umani. E mentre gli imprenditori puntano chiaramente alla “delocalizzazione” guidati dal missionario Spacca i politici di centrosinistra delle Marche portano “solidarietà” agli operai delle fabbriche delle Marche rimasti senza lavoro, grazie in buona parte proprio alla politica di delocalizzazione assecondata e favorita dala Regione Marche.
Spacca Presidente della Regione Marche che ha aderito all’Associazione Comuni, Province e Regioni per il Tibet che ha lo scopo, tra l’altro,di “supportare l’iniziativa del Dalai Lama e del governo tibetano nei confronti delle autorità della Repubblica Popolare Cinese” si appresta a ricevere ancora una volta l’Ambasciatore cinese. Al Presidente chiediamo di essere coerente con quanto deciso dall’Assemblea Legislativa e di denunciare quanto accade in Cina ai cinesi e ai Tibetani. Non lo farà.
A chi come il sottoscritto continua a denunciare da parte del regime cinese lo sfruttamento del lavoro minorile(con conseguenze economiche anche per l’Italia) la repressione del popolo Cinese, Tibetano e Uiguro,gli aborti forzati, piacerebbe consegnare all’Ambasciatore un “presente” per ricordargli, oltre a quanto descritto, il traffico illegale di organi umani la cui principale fonte di approvvigionamento sono le oltre cinquemila esecuzioni capitali eseguite ogni anni tra indifferenza e complicità di un occidente attento solo al business.
da Giancarlo D’Anna
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