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Aumento prezzi Adriabus nel pesarese, “le famiglie trattate come polli da spennare”

Le proteste di due genitori: "profonda ingiustizia, servizi sempre più cari ma anche sempre più scadenti"

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Adriabus, autobus, fermata bus

Ogni anno, appena l’estate inizia a volgere all’autunno, noi genitori dei ragazzi che studiano fuori sede ci ritroviamo a subire le forche caudine degli aumenti Adriabus.

In due anni l’abbonamento per Urbino, ad esempio, è passato da 360 euro a circa 440, con un aumento che fa impallidire tutte le percentuali di inflazione previste e registrate dall’Istat.

Quest’anno, addirittura, una delibera approvata all’unanimità il 28 agosto scorso dalla giunta regionale appena insediata (guarda qui) ha stabilito che l’incremento massimo per le tariffe per il trasporto pubblico possa essere del 10%.

In nemmeno due giorni, la nostra cara Adriabus (guarda qui) ha provveduto a ritoccare le tariffe e, indovinate la sorpresa, ha ovviamente adottato l’aumento massimo possibile, portando tutti i prezzi esattamente sul massimo valore previsto dalla Regione. Una solerzia davvero notevole, molto maggiore di quella che normalmente utilizzano per rispondere alle numerose critiche sulla qualità dei loro servizi. E nonostante l’assessore ai trasporti regionale si sia affrettato a mettere le mani avanti dicendo: “Non c’è nessun obbligo di aumentare le tariffe del trasporto pubblico locale. La Regione ha deliberato un adeguamento dei limiti massimi delle tariffe. Spetta poi ai singoli enti locali decidere se elevare le tariffe attuali (vedi qui).

Alcuni sindaci hanno chiesto agli enti di trasporto di limitare gli aumenti, ma in Adriabus hanno fatto orecchie da mercante e tirato dritto. Queste vicende  sembrano veramente quelle di un teatrino: il presidente della regione aumenta le tariffe al massimo ma scarica la responsabilità sulle aziende. I sindaci cosa fanno? Non ci risulta che abbiano messo in campo azioni concrete per contrastare la politica di Adriabus, la quale di fatto  applica l’aumento pieno senza “se”  e senza “ma”.

Aldilà del fatto che tutti questi personaggi (presidente di Regione, presidente della Provincia, sindaci, presidente di Adriabus) appartengono (incredibilmente!) allo stesso partito, l’effetto finale sortito è quello di una commedia in cui ognuno interpreta una parte, ma le cui conseguenze, tragiche e soprattutto reali ed onerose, vengono sopportate completamente solo dalle famiglie.

C’è inoltre da rilevare che mentre lo scorso anno l’aumento era in qualche modo giustificato dai costi dovuti all’incremento del prezzo del petrolio, quest’anno il petrolio è sceso in pochi mesi da 100 a 40 dollari! Non è che forse l’unica giustificazione dell’aumento sono le inefficienze e i lauti stipendi garantiti ai soliti dimenticati dalla politica? Se così non fosse, l’aumento dovrebbe essere motivato in modo serio e trasparente, ma queste informazioni non sembrano essere a disposizione dei genitori che vanno a rinnovare l’abbonamento. Quello che ti senti dire quando vai ad acquistarlo è che o così o ti attacchi…nemmeno al tram, perché rimani letteralmente a piedi.

Nel mondo reale purtroppo le famiglie si ritrovano a combattere con una crisi lunga e dolorosissima che mette a rischio le loro entrate ed i loro posti di lavoro, un mondo reale dove nessuno stipendio e nessuna produzione sperimenta un tasso di crescita del 10% l’anno: solo questa politica cieca nei confronti delle difficoltà delle famiglie riesce a fare tali miracoli!

Va ricordato poi che la cara Adriabus non prevede alcuno sconto per le famiglie che hanno più di un figlio che studi fuori casa (una semplice moltiplicazione per 2 o per 3 della tariffa di 450 euro è per loro più che sufficiente), contrariamente a quello che invece fanno a Fano dove uno sconto per il secondo o terzo fratello è applicato.

E cosa dire poi dell’annoso problema del sovraffollamento degli autobus? Dopo aver pagato questa esosa gabella, i nostri figli si ritroveranno molto spesso a viaggiare in piedi, superando di molto il numero di persone ammesse a bordo degli autobus, con evidenti rischi per la loro sicurezza. Paradossalmente poi, se proviamo a lamentarci dei pochi posti messi a disposizione, Adriabus farà come ha fatto l’anno scorso: invece di aumentare il numero delle corse manda un ispettore alla partenza dell’autobus che obbliga l’autista a far salire solo il numero di studenti autorizzato dal mezzo e mentre gli altri possono tranquillamente restare a piedi…

In sostanza le famiglie sono considerate come polli da spennare, con servizi sempre più cari e sempre più scadenti. Quando decideremo di ribellarci sul serio a questa profonda ingiustizia?

 

Due genitori
Rosalba Rombaldoni-Davide De Marchi

 

-Foto tratta dalla pagina facebook ufficiale di Adriabus

Aumento dei prezzi del trasporto pubblico: le lamentele nell’anconetano.

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