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Fano, al Teatro della Fortuna va in scena ENRICO IV di Pirandello

L'appuntamento è per Venerdì 16, sabato 17 (inizio ore 21.00) e domenica 18 ottobre (inizio ore 17.00)

FANOTEATRO, stagione di prosa del Teatro della Fortuna in collaborazione con AMAT, inaugura con la ripresa di uno spettacolo che ha già riscosso enorme successo durante le più di 100 repliche della prima tournée. Venerdì 16, sabato 17 (inizio ore 21.00) e domenica 18 ottobre (inizio ore 17.00) va in scena ENRICO IV di Pirandello, con Franco Branciaroli nel ruolo del titolo ed anche regista dello spettacolo.

Il regista e attore milanese è in residenza di riallestimento dello spettacolo a Fano dallo scorso sabato. Oggi, insieme a Catia Amati, sovrintendente e presidente della Fondazione Teatro della Fortuna, Massimo Seri sindaco e Stefano Marchegiani vice sindaco e assessore alla cultura del Comune di Fano, Raimondo Arcolai di AMAT, ha incontrato i giornalisti in occasione dell’immediato debutto di domani.

Branciaroli, dopo i recenti successi ottenuti con Servo di scena, Il Teatrante e Don Chisciotte, continua la sua indagine sui grandi personaggi del teatro portando sulla scena Enrico IV, dramma in tre atti di Luigi Pirandello, scritto nel 1921 e rappresentato per la prima volta il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano. Considerato il capolavoro teatrale di Pirandello, il testo fa parte della cosiddetta trilogia del ‘teatro nel teatro’, insieme a Sei personaggi in cerca d’autore e a Stasera si recita a soggetto.

Enrico IV è uno studio sul significato della pazzia e sul tema caro all’autore del rapporto, complesso e alla fine inestricabile, tra personaggio e uomo, finzione e verità.

In una lettera che Pirandello scrive a Ruggero Ruggeri – uno degli attori più noti dell’epoca, fanese di nascita – il drammaturgo agrigentino dopo avergli raccontato la trama, conclude dicendogli che vede in lui il solo attore in grado d’interpretare e dare corpo e anima al ruolo del titolo. Scrive infatti: “Circa vent’anni addietro, alcuni giovani signori e signore dell’aristocrazia pensarono di fare per loro diletto, in tempo di carnevale, una “cavalcata in costume” in una villa patrizia: ciascuno di quei signori s’era scelto un personaggio storico, re o principe, da figurare con la sua dama accanto, regina o principessa, sul cavallo bardato secondo i costumi dell’epoca. Uno di questi signori s’era scelto il personaggio di Enrico IV; e per rappresentarlo il meglio possibile, s’era dato la pena e il tormento d’uno studio intensissimo, minuzioso e preciso, che lo aveva per circa un mese ossessionato. (…) Senza falsa modestia, l’argomento mi pare degno di Lei e della potenza della Sua arte”.

Il personaggio di Enrico IV, del quale magistralmente non ci viene mai svelato il vero nome, quasi a fissarlo nella sua identità fittizia, è descritto minuziosamente da Pirandello. Enrico è vittima non solo della follia, prima vera poi cosciente, ma dell’impossibilità di adeguarsi ad una realtà che non gli si confà più, stritolato nel modo di intendere la vita di chi gli sta intorno e sceglie quindi di ‘interpretare’ ruolo fisso del pazzo.

In scena con Branciaroli, Viola Pornaro, Giorgio Lanza, Antonio Zanoletti, Valentina Violo, Tommaso Cardarelli, Giovanni Battista Storti, Sebastiano Bottari, Andrea Carabelli e Mattia Sartoni. Le scene e i costumi sono di Margherita Palli, le luci di Gigi Saccomandi. Lo spettacolo è una produzione CTB Centro Teatrale Bresciano e Teatro de Gli Incamminati.

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