Dopo le nomine dei direttori delle Asur si proceda con l’ospedale unico Pesaro-Fano
La Cna preme per una ripresa del dibattito sulla creazione di un polo sanitario nel nord della regione
Dopo le nomine dei nuovi direttori sanitari e la relativa definizione dei ruoli di responsabilità da parte della Regione, devono tornare d’attualità i temi relativi al nuovo polo sanitario nel nord della regione ed in particolare quello dell’ospedale unico Pesaro-Fano.
Il problema dell’integrazione e del migliore utilizzo di risorse e strutture dedicate alla salute dei cittadini nel nord della regione impongono infatti – secondo la CNA che su questo argomento ha organizzato di recente una iniziativa – riflessioni serie al di fuori di ristretti interessi campanilistici o politici.
“L’interesse della Confederazione degli artigiani e delle piccole imprese attorno al dibattito in corso è altissimo – spiega Camilla Fabbri, segretario provinciale della CNA - in particolare ai progetti che un nuovo polo sanitario nel nord delle Marche rappresenterebbe anche in termini di opportunità e lavoro per gli imprenditori”.
“Il nuovo ospedale – ribadiscono la Fabbri ed il presidente provinciale Giorgio Aguzzi – interessa anche l’associazione perché apre prospettive per molte imprese provinciali; sia quelle che potrebbero operare per realizzare la nuova struttura, sia quelle che potrebbero consorziarsi e lavorare a tutta una serie di servizi da esternalizzare (gestione magazzini, farmacia, amministrativi, tecnici, commerciali, direzionali, di ricettività ed ospitalità). Insomma il progetto Marche nord travalica i confini della sanità e può diventare un volano straordinario per l’economia”.
“D’altra parte in tempi di crisi come questa, secondo la CNA, è necessario pensare ad una riconversione delle aziende, occorre pensare a nuovi campi d’intervento che possano favorire una migliore integrazione con il territorio e la comunità nella quale le aziende operano.
Per questo – ha aggiunto la Fabbri – vogliamo essere interlocutori attenti e partecipare attivamente ad appositi tavoli di discussione anche perché il sistema sanitario nazionale si finanzia attraverso l’Irap, tassa che ogni impresa paga”.
Ed ancora “Non ci compete indicare dove realizzare il nuovo ospedale, tantomeno le dispute campanilistiche che su questo si stanno facendo. Quel che ci interessa – aggiunge Camilla Fabbri – è poter avere, in un arco di tempo ragionevole, un ospedale di Pesaro o Fano ma una struttura di respiro provinciale che sia attenta anche alle esigenze dell’entroterra.
Una struttura che eviti doppioni e che elevi invece il livello della qualità e del servizio. Prima di tutto come imprenditori ma anche come cittadini, vogliamo sapere quanti posti letto dovrà avere, come sarà organizzato, quale bacino dovrà servire, se dovrà rivolgersi solo alla provincia o anche – come crediamo noi – anche alle regioni limitrofe?”.
Ma tutta questa operazione secondo la CNA deve passare necessariamente per una razionalizzazione ed un riordino anche in termini amministrativi che si traduca in una riduzione delle spese e degli sprechi quantunque ci fossero. A maggior ragione in questo momento, in vista dell’annunciata manovra che comporterà una riduzione nei trasferimenti di 400milioni di euro. A nostro avviso bene sta facendo l’assessore regionale alla sanità Almerino Mezzolani a portare avanti questo progetto di integrazione e razionalizzazione per il quale ha tutto l’appoggio del mondo dell’impresa.
dalla Cna di Pesaro e Urbino
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