La vicenda del centro di recupero per tossicodipendenti, di cui si ipotizzava la nascita nel Monte di Colbordolo, ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la maggioranza di centrosinistra è intrisa di ipocrisia politica. Nelle scorse settimane, infatti, dopo le insistenti voci su una possibile collocazione di una struttura sanitaria nella frazione, i residenti si sono attivati per sollecitare l’amministrazione comunale nello scongiurare tale soluzione.

Ci sono stati incontri con il Sindaco e alcuni assessori per valutare al meglio tutti gli aspetti della vicenda ma, nonostante avessero ottenuto rassicurazioni in merito, i cittadini non si sono accontentati e, per mettere nero su bianco le proprie preoccupazioni, hanno iniziato una raccolta firme.

Tale prospettiva deve aver agitato le acque nel centrosinistra di Colbordolo se è vero, come è vero, che i promotori della raccolta firme sono stati più volte invitati (dal Sindaco e dall’Assessore ai rapporti con i cittadini) a desistere dal loro intento, in quanto (a detta loro) non c’era da preoccuparsi e che comunque tale iniziativa era esagerata.

A testimonianza di ciò  è sufficiente evidenziare che, tra le firme raccolte, non ce n’è nemmeno una di esponenti della maggioranza, anzi, qualche consigliere di centrosinistra si è categoricamente rifiutato di firmare. Ma quando lo scorso 3 giugno, Sindaco, Assessori, si sono visti recapitare sulla scrivania  ben 327 firme, allora la musica è cambiata!

Hanno preparato in fretta e furia un ordine del giorno contro il centro di recupero per tossicodipendenti e l’hanno perfino pubblicizzato sui quotidiani, riferendo che, “a sostegno del loro documento avevano raccolto 327 firme tra i cittadini di Colbordolo”.

La verità è che la maggioranza guidata da Pensalfini è priva di iniziativa politica e perciò è costretta a saccheggiare le proposte altrui. Grazie al cielo, questa volta, c’è più di qualche testimone pronto a smascherare l’ipocrisia che regna nel governo comunale.
 

da “Liberi per Colbordolo”